sabato 22 dicembre 2007

BUONE FESTE!

lunedì 17 dicembre 2007

Feuer und Flammen

Et voilà!
Finalmente mettiamo online il filmato di una piccola parte dello spettacolo di fuoco del gruppo Cohors Antiqua, creato da Azimut per TUI-INSIDE, il più prestigioso evento annuale del più grande tour operator al mondo.
Uno spettacolo unico, all'interno di uno stupendo anfiteatro nella cornice di una magica Taormina.

Buona visione!

Borges parla di creatività

"Il lavoro creativo è sospeso tra la memoria e l'oblio." (Jorge Luis Borges)

lunedì 3 dicembre 2007

Any horrible publicity?

"Publicity can be terrible. But only if you don't have any." (Jane Russell)

giovedì 22 novembre 2007

Efest finalmente al via!


E' al via oggi il primo Festival Europeo degli Eventi, organizzato a Milano da AdC (agenzia della Comunicazione).
Due giorni dedicati al mondo degli eventi, con interessanti mostre, incontri e tavole rotonde, e l'immancabile presenza di alcuni dei più blasonati operatori del settore.
Resta comunque un mistero il perchè si pregi del titolo "festival europeo", dato che ospiti, relatori e aziende presenti sono tutte Italiane...

Incuriositi?
Andate a dare un'occhiata al sito ufficiale.

lunedì 19 novembre 2007

Istruzione in costruzione

"L'intelligente ama istruirsi, lo stupido istruire." (Anton Cechov)

giovedì 15 novembre 2007

La "W" più importante


Nell'interessante laboratorio di scrittura creativa tenuto da Troy Denning a Lucca, una frase mi ha particolarmente colpito: "Nella maggior parte dei casi, non è importante il cosa, ma il perchè!".

E non posso non essere assolutamente d'accordo.
Il problema della coerenza del messaggio è probabilmente il più importante ai fini di una comunicazione ottimale.
Nel mondo della pubblicità e degli eventi, penso alla scelta di testimonial che nulla hanno a che vedere con il prodotto o il messaggio sponsorizzato, penso a location poco affini all'evento che vedono svolgersi al loro interno, a interi progetti d'incentivazione i cui elementi costitutivi sembrano estratti a casaccio dal cilindro di un prestigiatore ubriaco.
Cercare di colmare questo evidente scarto comunicazionale richiede quindi ulteriori risorse che, con una scelta oculata, non sarebbero altrimenti state necessarie.

mercoledì 7 novembre 2007

Di ritorno dal Paese delle Meraviglie


Eccomi di nuove su queste mie pagine, quanto mai altalenanti nella costanza.
In fondo questo vuol dire che il lavoro procede bene e che quindi ho sempre meno tempo da dedicare a questo spazio virtuale, ma non posso non sentire il dovere di scusarmi con tutti voi.

Da pochi giorni, comunque, sono tornato dalla Fiera internazionale del gioco e del fumetto di Lucca, nella quale sono coordinatore di una sezione, e devo dire che l'esperienza è stata, come sempre, indescrivibile!
Il confronto con alcuni dei più grandi creativi di ogni campo, dall'illustrazione alla sceneggiatura, dal fumetto alla pubblicità, dalla scrittura all'eventistica, al gioco, è un vero toccasana per lo spirito, in un posto dove puoi davvero bere creatività direttamente dall'aria circostante, dove perfino gli ospiti paganti si aprono a nuove esperienze creative, travestendosi, giocando, recitando e approcciandosi al nuovo, al "diverso", con occhio benevolo e interessato.

Il posto ideale, insomma, per tutti noi creativi, dove ricaricare le batterie.
E in effetti sono tornato da Lucca con una valigia piena di progetti, schizzi, appunti, frasi e contatti.

Nei prossimi giorni, condividerò con voi alcune delle discussioni e dei consigli ricevuti da artisti come Scott Robertson (progettista dei mezzi animati in Minority Report), Ian McCaig (Concept Designer, tra gli altri, di Guerre Stellari, Terminator II, Harry Potter and the Goblet of Fire), Troy Denning (autore di 28 best seller internazionali), Reiner Knizia (con oltre 400 titoli al suo attivo, il più prolifico autore di giochi al mondo).
A presto!

martedì 30 ottobre 2007

Varallo, città non-convenzionale


Magari non è proprio marketing, ma senza dubbio è assolutamente non-convenzionale l'approccio alla politica dell'attuale sindaco di Varallo.

L'ultima sua invenzione è l'Assessorato alla Dieta e un progetto al quale possono partecipare tutti i residenti della cittadina, purchè sovrappeso.
Tutti i partecipanti al progetto avranno quindi uno o due mesi di tempo per dimagrire rispettivamente di 3 o 6 kg.
In palio, premi in denaro proporzionali alla difficoltà dell'impresa, e incrementati se il "peso forma" raggiunto viene mantenuto nel tempo!
I 35 posti disponibili sono andati a ruba, e oltre 100 sono state le richieste dei cittadini.
Un progetto costato assolutaente nulla all'amministrazione comunale, che ha trovato uno sponsor per l'evento.

Ma il sindaco di Varallo non è nuovo a iniziative non-convenzionali: sicuramente avrete sentito parlare dei "poliziotti di cartone", sagome rappresentanti dei vigili in divisa, poste vicino alla strada, che a distanza possono essere confuse con i veri tutori dell'ordine, facendo immediatamente rallentare chi supera i limiti di velocità (iniziativa poi copiata in diversi altri Comuni in Italia); o del progetto sulla distribuzione gratuita di Viagra (progetto poi ripreso anche dal Comune di Milano).

Magari non è proprio marketing, dicevamo in apertura, ma le imprese del giovane sindaco hanno un'enorme eco sui suoi concittadini, che sono orgogliosi delle innovazioni messe in campo dal loro primo cittadino e della risonanza che Varallo sta avendo su giornali e televisioni nazionali.
I sondaggi danno il gradimento del sindaco a livelli eccezionali.
Che sia il primo esempio di marketing politico non-convenzionale?

lunedì 29 ottobre 2007

Finestre creative

"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (J. Conrad)

domenica 28 ottobre 2007

La pubblicità arriva via bluetooth


Il proximity marketing avanza anche in Italia, ed è notizia proprio di ieri l’arrivo nel nostro paese del BlueSpot, un avanzato sistema elettronico delle dimensioni di un pacchetto di sigarette, contenente un trasmettitore bluetooth capace di spedire continuamente messaggi pubblicitari a chiunque abbia un cellulare con bluetooth attivo in un raggio di 100m.

E già si vocifera di una reazione del garante per la Privacy...

giovedì 25 ottobre 2007

Matinée


Avete mai visto Matinée?
E' un film di Joe Dante con John Goodman uscito nel '93 che dovrebbe essere nella videoteca personale di ogni pubblicitario o esperto di marketing che si rispetti.
Il film, ambientato in un 1962 sull'orlo di un conflitto mondiale, narra delle vicende del giovane Gene e dell'arrivo, nella cittadina in cui risiede, del regista di B-movie Lawrence Wolsey, con il suo ultimo film dell'orrore "Mant!".

Ma, se la trama è senza dubbio gradevole (non certo eccezionale), ciò che rende imperdibile il film è la chiara ispirazione che il personaggio di Wolsey ha tratto dalla figura reale di William Castle, regista della fine degli anni '50, uno degli iniziatori del marketing non-convenzionale in un periodo in cui la parola neanche esisteva.
Ricordiamoci che in quel periodo il cinema attraversava la sua prima, seria crisi, e le case di produzione inventavano ogni genere di trucco o attrattiva per cercare di riportare la gente nelle sale.
Era il periodo di innovazioni come gli occhiali 3d, il Cinemascope o il Vistavision, di dubbia utilità pratica.

Castle si spinse oltre.
Gà nel 1958, per promuovere il suo film Macabre, fece consegnare a tutti i clienti un'assicurazione sulla vita nel caso in cui fossero morti durante la proiezione del film. Inoltre, fece vestire tutti gli uscieri con indumenti da chirurgo, mentre un'ambulanza stazionava davanti al cinema.
The tingler (1959) è una vera e propria genialata meta-cinematografica. La trama racconta di piccole creature (i tingler, per l'appunto) che vivono attaccati alla spina dorsale. Normalmente innocui, la paura li risveglia, pizzicando "dall'interno" le proprie vittime. Solo le urla sono capaci di uccidere i disgustosi parassiti. Nel finale del film, una delle creature scappa all'interno di un cinema. E Castle aveva provveduto preventivamente ad equipaggiare alcuni sedili con delle apparecchiature che li facevano vibrare improvvisamente e violentemente.
Istigate da alcuni complici in sala e dagli strilli dei malcapitati nelle sedie truccate, immancabilmente l'intero cinema scoppiava a urlare (anche se spesso per il semplice divertimento di farlo).

Incuriositi a sufficienza?
Sebbene molte informazioni siano già disponibili in rete e in libreria per chi volesse scoprire altri trucchi creativi del bizzarro regista, un documentario sulla sua vita, intitolato "Spine Tingler! The William Castle Story", diretto da Jeffrey Schwarz, farà la sua prima mondiale all'AFI Fest 2007, a Los Angeles, tra pochi giorni, l'8 novembre.
Buona attesa e... buona visione!

lunedì 22 ottobre 2007

Il più grande spettacolo del mondo

"La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto." (Charles Bukowski)

lunedì 15 ottobre 2007

Homo faber fortunae suae

The harder I try, the luckier I get. (Thomas Jefferson)

lunedì 8 ottobre 2007

La risposta alla tua domanda.

"La creatività è l'abilità di trovare delle relazioni dove non ne esistono" (Thomas Disch)

mercoledì 3 ottobre 2007

Teambuilding facile... con il caffè!


La notizia è stata divulgata dall'Università di Yale (USA), ed è una di quelle cose che i professionisti del teambuilding vogliono tenervi nascoste: offrire una tazza di caffè aiuta a creare spirito di squadra, a instaurare un'atmosfera di fiducia e simpatia e perfino ad aumentare la credibilità di chi offre il caffè.
L'effetto è ovviamente dovuto non a qualità intrinseche del caffè, ma al gesto pulito e sincero, non impegnativo come potrebbe essere un grande regalo, ma che mostra attenzione e rispetto verso i propri interlocutori.
Così, se le vostre dinamiche aziendali interne non vanno per il verso giusto, beh, provate con il caffè...
Certo, non aspettatevi risultati da vero teambuilding, ma è un buon inizio...

lunedì 1 ottobre 2007

E la risposta è...

Ringrazio innanzitutto chi mi ha scritto in privato per dirmi la sua sulla domanda posta nel mio post 118projec't, poche righe più in basso.
Solo in due (entrambi pubblicitari, ha voluto il destino) hanno colto correttamente il riferimento.
Si trattava di Mange du Kebab, autoproduzione pubblicitaria di un piccolo locale arabo parigino, che ha toccato i vertici delle classifiche di YouTube giusto qualche mese fa.
Dateci un'occhiata e ditemi se non ne aveva tutto il diritto!

I segreti della pubblicità

“Make it simple. Make it memorable. Make it inviting to look at. Make it fun to read.” (Leo Burnett)

mercoledì 26 settembre 2007

118 projec't



Ne ha parlato anche il TG1, ma è il caso di darci un'occhiata personalmente: i pompieri svizzeri hanno creato una campagna di sensibilizzazione sull'utilizzo del numero d'emergenza 118.
Perchè tanto clamore? Perchè il media scelto per la campagna è you-tube, dove potete vedere i pompieri di Ginevra improvvisarsi in un video-rap (in francese, ovviamente) ironico e travolgente, che, neanche troppo vagamente, richiama alla memoria i Village People!

Naturalmente l'idea non è nuova, e anzi segue le orme di un altro caso mediatico proprio degli ultimi mesi... Avete idea di cosa io stia parlando?
La risposta nel mio prossimo post!

martedì 25 settembre 2007

Quando le cose vanno come devono andare!


Sabato sono andato a vedere un concerto di musica classica e lirica, in programma gratuitamente in una delle piazze principali di Catania, all'interno dei Bellini Days, celebrazioni in onore dell'omonimo compositore etneo.

In generale, lo ammetto, tutti gli organizzatori di eventi come me non riescono ad andare a uno spettacolo senza che la propria mente ne scardini gli elementi, analizzandoli uno ad uno e nell'insieme, valutando se una scelta diversa sarebbe stata migliore o peggiore.
Eh, si: siamo sempre pronti a criticarci tra di noi!
Invece, stavolta, per la prima volta da tanto tempo nella mia città, sono rimasto semplicemente entusiasta: ottima scelta dei brani, noti, per la maggior parte, anche ai numerosi profani intervenuti; ottimi musicisti, e molto buona la disposizione in scena, la scelta del palco e delle luci; impianto audio assolutamente perfetto (per una volta non si è badato a spese), capace di garantire un'acustica eccellente da ogni parte della piazza; regia invisibile e attenta...
Insomma, se proprio dobbiamo cercare una pecca, citerei il finale (un bis del Brindisi della Traviata, decisamente anticlimatico, soprattutto perchè eseguito dopo gli spettacolari fuochi che hanno colorato il teatro belliniano sullo sfondo), ma, beh... perchè lamentarsi di fronte a una vittoria schiacciante?

Meglio urlare, insieme ai numerosi stranieri presenti, semplicemente: BRAVO'!!!

lunedì 24 settembre 2007

Il perchè degli aforismi del lunedì (in un aforisma!)

"Quotes are nothing but inspiration for the uninspired." (Richard Kemph)

martedì 11 settembre 2007

We're BACK!


Finisce la pausa estiva di questo blog, e ammetto di avere accumulato diversi spunti interessanti per tanti (troppi?) post.
Spaventati?
Beh, ne avreste ragione.

Innanzitutto, cosa è successo durante questa pausa estiva?
Diciamolo chiaramente: i nostri uffici non sono mai stati chiusi, e in effetti la pausa è stata dovuta proprio a un periodo di vero superlavoro.
Praticamente ogni giorno ci ha visto intenti nell'organizzazione diretta di un evento o uno spettacolo, oltre 50 artisti e intrattenitori hanno lavorato con noi negli ultimi 45 giorni, e le richieste di preventivi si sono accumulate oltre misura...
Insomma, un imprevisto pandemonio estivo che ci ha lasciato piacevolmente senza fiato.
Piacevolmente, perchè significa che il nostro lavoro viene davvero apprezzato.
Senza fiato, perchè non vediamo l'ora di una vera vacanza (magari su un'isola deserta).

lunedì 10 settembre 2007

Prodotti e marketing

“We're obviously going to spend a lot in marketing because we think the product sells itself.” (Jim Allchin)

lunedì 13 agosto 2007

Pausa estiva

Ebbene si, anche questo blog si prende una pausa estiva fino a fine mese...
Ci rivediamo a settembre e... buone vacanze!

martedì 7 agosto 2007

"Exhibitions" o "Events", questo è il dilemma!


Sul numero di luglio di "Meeting e Congress", organo ufficiale di Italcongressi, è uscito un articolo intitolato "La seconda E del settore Micee", a firma Piergiorgio Mangialardi (egregio e preparato professionista del settore), nella quale si propone di aggiungere una seconda "e" all'acronimo MICE, che stia per "Exhibitions".
Si aggiunge anche "l'idea la dobbiamo al signor Colomban, imprenditore veneto", ma temo tutto questo sia solo frutto di una colossale svista...

In realtà, infatti, la sigla MICE sta proprio per "Meetings, Incentive, Conferences, Exhibitions" (è la definizione originale data dall'"International congress & convention association", approvata, tra gli altri, dalle più importanti associazioni di settore, come ICCA o MPI).
Per conferma, in fondo, sarebbe bastato dare un'occhiata sulla solita Wikipedia
(http://en.wikipedia.org/wiki/Meetings%2C_Incentives%2C_Conferencing%2C_Exhibitions)

Perchè allora, negli ultimi anni si trova la parola "events" al posto di "exhibitions", tanto da causarne una imbarazzante dimenticanza anche negli operatori del settore?
La risposta è più semplice di quanto si potrebbe credere: l'allargamento a categorie che non rientrano nelle quattro sopraelencate ha portato le agenzie specializzate a sostituire i due termini poichè, banalmente, "events" è un termine più generico e capace quindi di accogliere tutte le nuove tipologie...

Insomma, miracoli degli acronimi!

lunedì 6 agosto 2007

Scalata in cordata

"Success is not counted by how high you have climbed but by how many people you brought with you." (Wil Rose)

lunedì 30 luglio 2007

Pubblicità e ideali

"You can tell the ideals of a nation by its advertisements." (Norman Douglas)

venerdì 27 luglio 2007

giovedì 26 luglio 2007

Eventi in crescita!


E' uscito già da qualche mese il "Monitor sul mercato degli eventi in Italia 2006", ma, devo ammetterlo, solo da poco ho avuto davvero modo di analizzarne i risultati...

A quanto pare, è stato un vero e proprio boom!
Dall'analisi (svolta su ben 303 manager di differenti imprese e organizzazioni), risulta chiaramente che ben il 41% del campione ha accresciuto il proprio investimento negli eventi, il 52% ha mantenuto la spesa pressocchè invariata, e solo il 7% ha ridotto il budget a disposizione del settore.
Inoltre, di questo 7%, ben il 77% ha dichiarato di avere ridotto la spesa non per caratteristiche intrinseche degli eventi, o per la loro scarsa efficacia, ma per cause "esterne" (riduzione dei costi, cambi di management, assenza di occasioni per eventi specifici, ecc).

Scendendo più nel dettaglio, scopriamo che gli eventi più gettonati sono stati senza dubbio le convention aziendali (con il 56%), seguite a ruota dagli eventi interni (55%), dai lanci di prodotto (54%), e dai congressi (49%). Le celebrazioni e ricorrenze si attestano su un buon 40%, e gli eventi d'incentivazione toccano un abbondante 33%.
Insomma ce n'è per tutti i gusti!
Evidentemente, il notevole ROI degli eventi è sempre più visibile sotto gli occhi di tutti...

lunedì 23 luglio 2007

As time goes by...

"The bad news is time flies. The good news is you're the pilot." (Michael Althsuler)

mercoledì 18 luglio 2007

A ciascuno il suo

No, Sciascia non c'entra, nelle suggestioni del titolo.
"A ciascuno il suo" si riferisce invece ai tanti mestieri esistenti, e alla professionalità che ad essi è legata.
Per intenderci, se la tua automobile si rompe, ti rivolgi a un meccanico proprio in virtù di competenze che non possiedi. E quando il meccanico ti dice cosa non va, nella tua vecchia auto, credo che ben pochi si sentano di potere contestare la sua diagnosi.

Eppure, nel campo degli eventi, come anche dell'incentivazione, e spesso del marketing, si assiste al curioso fenomeno di gente proveniente dai campi più disparati che si mette in testa di potere imporre il proprio parere su quello dei consulenti da lui stesso prescelti.
Sia chiaro: è un suo diritto.
In fondo, il cliente è lui.
Ma quando le sue idee rischiano di compromettere il risultato dell'intera operazione, un professionista dovrebbe sempre essere in grado di potere dire "no".
Altrimenti, che professionista sarebbe?

lunedì 16 luglio 2007

Leggi di mercato

"Una cosa fatta bene può essere fatta meglio." (Gianni Agnelli)

lunedì 9 luglio 2007

Competizione ed evoluzione

“Competition is not only the basis of protection to the consumer, but is the incentive to progress.” (Herbert Hoover)

martedì 3 luglio 2007

Questa è l'Italia...


Qualche tempo fa, eravamo venuti fortuitamente a conoscenza di un bando organizzato da un importante ente pubblico locale per l'organizzazione di un concerto annuale che mi aveva sempre fortemente intrigato, ai tempi del mio percorso universitario.
Una breve riunione in ufficio e, ci siamo detti, perchè non partecipare?
Eppure, un paio di telefonate esplorative ci hanno subito chiarito che il bando era semplicemente una formalità, perchè i vincitori erano già stati decisi da tempo, ovviamente sottobanco (grazie alle pressioni di alcune eminenti personalità politiche...)

Sapendo questo, voi cosa avreste fatto?
Beh, noi (probabilmente controcorrente) abbiamo deciso di partecipare ugualmente.
Se non altro per approfondire come funzionasse l'oscuro mondo dei bandi truccati.
Ci siamo detti "Se noi fossimo sicuri di vincere, dati i fumosi parametri imposti (figuratevi, nel bando non era indicata neanche la spesa ammissibile), come ci comporteremmo?".
Come fosse una sorta di rompicapo enigmistico, abbiamo quindi creato una nostra proposta ad hoc, studiata appositamente per mettere in difficoltà i nostri "concorrenti" (e qui le virgolette ci stanno tutte).

Il progetto doveva essere consegnato in tre diverse buste, contenenti documentazione, il vero e proprio progetto artistico e tecnico, e infine l'offerta economica.
L'apertura delle buste non rivelava sorprese: tutti i punteggi dipendenti da valutazioni soggettive ci vedevano in coda alla classifica.
Nella parte di giudizio obiettivo, invece, successe quello che non si aspettavano.
Se la matematica non era un'opinione, il favorito era scivolato al secondo posto.
Avevamo vinto.

Il presidente della commissione si lasciò sfuggire ad alta voce un "Come è possibile?" e si scambiò occhiate sconvolte con il secondo classificato.
Seguì un mormorio al tavolo.
"Certo, dottor Cherubino (in generale, quando mi chiamano "dottor" non è mai un buon segno) noi siamo soltanto la commissione esaminatrice... l'Amministrazione può comunque decidere di fare vincere un altro progetto, per motivi squisitamente artistici... ad esempio, potrebbero preferire il progetto al secondo posto..."
Attese un attimo per cercare di valutare la mia reazione.
O meglio, per capire se io fossi cosciente delle eventuali implicazioni legali dovute a una loro scelta del genere.
"Naturalmente, siete liberissimi di procedere come meglio credete" - risposi io - "Vi prego di mandarci in tal caso una comunicazione ufficiale, in modo da fargli dare un'occhiata dai nostri legali"
Fine dei giochi.
Rimasero in silenzio, fingendo di dovere raccogliere carte e documenti, attendendo che io abbandonassi la sala per potere trovare una soluzione tra di loro.
Con un certo gusto sadico, cincischiai nella stanza per qualche minuto, prima di allontanarmi.

Ma la storia, ovviamente, non finì in quel momento.
Dopo una serie infinita di richieste di documenti, autorizzazioni, certificati, ovviamente volte a scoraggiarci, ecco infine arrivarci una raccomandata da parte dell'ente pubblico stesso.
Il bando di gara è annullato.
Per quest'anno, niente concerto.
D'altra parte, perchè spendere soldi (noi avevamo chiesto oltre 10.000 euro in meno del secondo classificato), se non si possono favorire gli amici?

Eh, questa è l'Italia...

lunedì 2 luglio 2007

Branding

A brand for a company is like a reputation for a person. You earn reputation by trying to do hard things well. (Jeff Bezos)

mercoledì 27 giugno 2007

Weekend in Giallo? Cena con Delitto? Scena del Crimine?



E' sempre più raro riuscire a vedere al cinema un buon film giallo, che non sia anche (e soprattutto) un thriller.
Al contrario, il settore dell'incentivazione e della formazione sta vedendo una crescente produzione di proposte nel più puro stile investigativo, e un fiorire di emuli di Sherlock Holmes e miss Marple.
Forse ispirati dal recente articolo che .IT (la principale rivista di settore, in lingua inglese, che promuove le più interessanti attrattive del Belpaese) ha dedicato all'argomento e (immodestamente) a buona parte delle mie produzioni, i nostri clienti hanno ripreso con maggiore vigore a domandare questo o quel format.

Eppure, devo farvi una confessione:
a me, il genere giallo, non è che mi faccia impazzire...

Allora perchè lo propongo con energia e convinzione?
Perchè sono convinto sia uno dei mezzi migliori per una corroborante attività di team-building.
I nostri format investigativi, infatti, hanno sempre una doppia struttura collaborativa (i partecipanti hanno necessità di interagire e collaborare tra di loro) e competitiva (i partecipanti, singolarmente o in piccoli gruppi, dovranno riuscire a risolvere il caso prima e meglio degli altri).
Inoltre, la formula del giallo permette di interagire a più livelli: alcuni potrebbero volersi proiettare maggiormente nella parte recitativa/simulativa, mentre altri ancora potrebbero preferire la parte logico/investigativa, e altri potrebbero semplicemente godersi lo spettacolo e dare il loro supporto in altri modi...

Riuscite a immaginare un altro genere che potrebbe fornire tutte queste interessanti alternative?

lunedì 18 giugno 2007

Summer, finally

“In summer, the song sings itself.” (William Carlos Williams)

sabato 16 giugno 2007

CreAttivity

lunedì 11 giugno 2007

BraInStORmiNg

"The best way to have a good idea is to have lots of ideas." (Linus Pauling)

martedì 5 giugno 2007

Flash Mob!



Oggi ho il piacere di intervistare il misterioso ZuccheroFilatoCT, sotto il cui pseudonimo si nasconde l’organizzatore del primo, riuscitissimo Flash-Mob catanese… Naturalmente, lo staff di Azimut - creating emotions, da sempre legato alle nuove forme di comunicazione, non poteva mancare all’evento!

E ora, a giorni di distanza, con oltre 400 partecipanti e un interminabile buzz sociale e mediatico, tiriamo un po’ le somme di questa esperienza…

ZuccheroFilatoCt ha sempre nascosto la sua identità... perché mantiene ancora l’anonimato?
Zuccherofilatoct non mantiene l’anonimato, perchè Zuccherofilatoct è l’uomo dell’ombrello, è l’uomo delle riprese, è la donna che ha realizzato il marchio del blog, il tizio della rassegna stampa, quel ragazzo che ha coinvolto più di 100 amici, lo studente che a gran voce ha urlato a scuola “ci sarà il flash mob!”, l’amico che ha passato agli amici le istruzioni… c’è un po’ di zuccherofilatoct in ognuno di noi!

I flash-mob sono a volte stati utilizzati a scopi promozionali, altre volte (nella maggior parte dei casi, a dire il vero) sono semplicemente momenti giocosi... e tu, perchè hai realizzato un tuo flash-mob?
La storia è lunga, forse divertente… Premetto subito che non mi piace che si dica che sono l’organizzatore! Io ho semplicemente lanciato l’idea dal blog cercando prima di tutto di far capire con i video e con i post di cosa si trattasse e cosa servisse per poterlo organizzare.
Avevo già sentito parlare di flash mob ed eventi bizzarri. Il trailer di “Notte prima degli esami – Oggi” era emozionante solo per quella scena dei cuscini e malgrado il film non m’interessasse ero attratto da quella sequenza. Un giorno una mia vecchissima amica, in un pub, rievocando il passato, commentò che le ricordavo il protagonista del film (che lei aveva visto), pieno di impegni e problemi allo stesso tempo, e altre presunte somiglianze. Inizialmente non feci caso alla tremenda offesa che mi era stata rivolta, e il primo effetto fu “adesso devo vedere il film!”. Così nei giorni che seguirono andai al cinema.
Alla fine del film mi sentii frustrato e offeso, sia perché il film non era bello quanto il primo, sia perché non mi sento proprio per niente come Luca, il protagonista. Più che altro, tra i personaggi del film, sarei voluto essere l’omino che, da dietro le quinte, ha organizzato entrambi i flash-mob, perché nella realtà mi sento più quel tipo di personaggio che uno che per caso si trova nel bel mezzo di una battaglia di cuscini! E così per dimostrare a me stesso (ancora una volta?) e alla mia amica che si sbagliava ho registrato il blog zuccherofilatoct. Poi è subentrato Sebypr84, che in pochi giorni ha fatto girare la voce e... a quel punto era fatta, non potevo più tirarmi indietro!

Come si organizza un flash-mob?
Come ho già spiegato, la prima preoccupazione è stata quella di diffondere la cultura “flash-mob”, far capire il potenziale dell’evento, trasmettere un messaggio generico ma che catalizzasse l’attenzione su di noi.
Molti sapevano cos’era un flashmob solo perché avevano visto il film e si erano documentati, altri credevano che il flash-mob fosse soltanto quel tipo di evento che si vede nel film, altri ancora credevano tutt’altro.
Insomma in tutta questa confusione abbiamo cercato di fare chiarezza.
Abbiamo fissato delle date, abbiamo creato dei momenti promozionali non-convenzionali come le 100 interviste, e abbiamo mandato tante, ma tante e-mail...

La gente lo acclama a gran voce: a quando il prossimo flash-mob?

Il prossimo evento ci sarà. Catania ha risposto bene ma non ha saputo attenersi alle regole [invece di dileguarsi, al secondo squillo di tromba, la folla festante ha continuato la battaglia tra risate e applausi; NdR]. Io, gli altri e i nuovi, vorremmo regalarvi qualcosa di ancor più sorprendente a costo di fare qualcosa che sia ancora una volta meno flash e più mob.

Ma ZuccheroFilatoCt cos’altro ha in mente, in questo momento?
E tu, cos’hai in mente?

lunedì 4 giugno 2007

frecce in team

Una freccia solitaria si spezza facilmente, ma non dieci legate insieme. (proverbio giapponese)

sabato 2 giugno 2007

O evoluzione O estinzione


Le riviste di settore lo denunciano da tempo: gli organizzatori congressuali (PCO) perdono sempre più terreno nei confronti delle agenzie di comunicazione integrata.
E non è un caso: infatti, i congressi e i convegni vengono visti dagli stessi committenti come un'occasione per comunicare, un evento da fare ricordare a tutti i costi, e non un semplice e formale incontro di lavoro.
Logica conseguenza, quindi, che si rivolgano a chi è capace di fornire loro dei plus proprio in termini di spettacolarizzazione e comunicazione.

Quale via d'uscita quindi per evitare la morte dei Professional Congress Organizer?
A mio avviso, esiste solo una strada da percorrere; rendersi capaci di soddisfare queste nuove richieste, implementando personale creativo nella propria struttura, o creando salde partnership con società specializzate proprio nel campo.

Strada difficile, che richiede una presa di coscienza e un'umiltà non sempre facile, per chi lavora nel settore da una ventina d'anni.
Ma, d'altra parte, le teorie darwinistiche non sbagliano mai:
O evoluzione, O estinzione!

mercoledì 30 maggio 2007

L'uomo dell'anno!


E' uscito nelle sale "L'uomo dell'anno" con Robin Williams.
Una storia che parla, a grandi linee, di un comico televisivo che si candida alla casa bianca e... vince!

Fino a qui, niente da dire, se non fosse che mi ha riportato alla mente un vecchio caso di "comunicazione non-convenzionale" accaduto alla fine degli anni '70, quando un ventriloquo decise davvero, come "stunt promozionale" di candidare non se stesso, ma il suo pupazzo.
La cosa venne scoperta dopo poche settimane, e naturalmente la candidatura venne cancellata.
A quel punto l'artista si lanciò in una serie di conferenze per la "parità dei diritti dei pupazzi", mettendo in scena per anni spettacoli basati sul programma politico della marionetta, ottenendo una risonanza nazionale senza spendere un soldo, e garantendosi lavoro per oltre un lustro...

Che dire, se non che la realtà, ancora una volta, supera la fantasia?

lunedì 28 maggio 2007

Comunicazione e falsa comunicazione

"The problem with communication is the illusion that it has been accomplished." (George Bernard Show)

giovedì 17 maggio 2007

AHAHAH(twingo.it)


Ok, magari molti di voi già lo conosono, ma il nuovo progetto di comunicazione non convenzionale di Twingo mi piace troppo per non parlarne!
Tra l'altro, l'ideatore è Andrea Angiolino, una vera autorità nel mondo ludico e soprattutto un caro amico, quindi...

Si tratta di un gioco tematico, contenente un pizzico di enigmistica, che mette in palio un vera Twingo: ogni giorno, per 24 giorni, degli indizi ti permetteranno di trovare il nome di una città. Al termine del gioco, queste saranno usate per trovare un codice segreto e quindi partecipare all'estrazione della Twingo.
Inoltre si può partecipare come singolo o come squadra, e il sistema mette a disposizione anche dei blog per scambiarsi consigli e opinioni.

Insomma, che ci fate ancora qui?
Andate subito a dare un'occhiata!

lunedì 14 maggio 2007

Saggezza da circo

"Without promotion something terrible happens... Nothing!" (P.T. Barnum)

lunedì 7 maggio 2007

Problem solving

Don't find fault, find a remedy. (Henry Ford)

domenica 6 maggio 2007

Orgoglio Italiano


Nel bel mezzo della prima replica di un complesso spettacolo prodotto per un importante evento incentive internazionale, a Taormina, mi avvicino alla coordinatrice tedesca, e le ricordo la sequenza di azioni da fare compiere ai suoi tecnici per l’esibizione successiva (dopo l’uscita del presentatore, spegnere tutte le luci sul palco, attendere che gli artisti prendano posizione al buio, fare partire la musica, ecc.).
Lei e i suoi due sottoposti stranieri presenti scoppiano a ridere.
Io rimango perplesso, e la coordinatrice, con un largo sorriso, mi spiega che aveva “predetto” che sarei passato da lei a ricordarle ciò che dovevano fare, e che per questo stavano ridendo.
Io mi scuso, spiegando che non mi ero mosso per mancanza di fiducia, ma semplicemente per eccesso di meticolosità, e in quel momento le loro facce diventano serie.
“Oh, no, non ti devi scusare! Capisco benissimo: tu lavori in Italia! Qui le cose vanno ripetute almeno quattro volte prima che le facciano per bene…anzi, prima che, semplicemente, le facciano! Tu sei impeccabile…
Dimmi la verità, non sei italiano, vero?”
Non so se prenderla come un complimento sulla mia professionalità o come un insulto alla mia “italianità”… Sorrido e mi allontano.

Non posso dargli torto: in Italia è molto facile incontrare “professionisti”, molto meno semplice trovare “professionalità”.
Ma sono già un paio di giorni che ci ripenso.
Siamo davvero un popolo senza il senso del dovere?

lunedì 30 aprile 2007

Excellence building

”When a team outgrows individual performance and learns team confidence, excellence becomes a reality.” (Joe Paterno)

sabato 28 aprile 2007

Ritorna il Mafia-turismo!


Vi ho lasciato qualche giorno per riflettere sul mio post "Arriva il Mafia-turismo!", e devo dire di avere ricevuto in privato quasi una decina di risposte appassionate, in una direzione piuttosto che un'altra.
Mi dispiace che gli autori abbiano preferito mantenersi anonimi e non rispondere direttamente su questo blog, ritenendo l'argomento piuttosto scottante, ma li ringrazio comunque tutti per avermi espresso il loro parere...

Il mafia-turismo è una possibilità?
Per quanto mi riguarda, è già realtà.

Qualche settimana fa, in occasione di un viaggio incentive di un importante cliente spagnolo, abbiamo messo in scena una serata dedicata a Il Padrino.
La location prescelta (un suggestivo castello dove la trilogia di Coppola è stata girata) era stata accuratamente selezionata, e l'atmosfera era rafforzata da due attori a cavallo in costumi mafiosi (con tanto di lupara in spalla), e da tutto il personale in abiti tipici siciliani.
L'aperitivo tenuto nel parco della villa è stato seguito da una cena di gala direttamente nel "caveau" della famiglia Corleone, spettacolarizzata dalla proiezione contemporanea su diversi maxischermi di alcune scene del film montate sulla colonna sonora originale della trilogia.
Un risultato suggestivo ed elegante, che nella sua semplicità ha lasciato gli ospiti entusiasti, e che nel caso di team-building può essere rafforzato da format tematici ad alta interazione e appositamente costruiti.

Insomma, il mafia-turismo funziona e ci permette di dare un'immagine ironica e positiva della Sicilia?
A quanto pare, si...

mercoledì 25 aprile 2007

S.I.T.E.


Ma davvero mi sono dimenticato di darvi questa notizia?
Beh, ormai da qualche mese, grazie all'apporto e alla cortesia del dottor Rodolfo Musco, che mi ha spinto all'impresa e ha sponsorizzato la mia candidatura, sono diventato socio di SITE (Society of Incentives & Travel Executives), l’unica organizzazione mondiale dedita alle ricerca dell’eccellenza nel campo dell’incentivazione, con oltre 2000 iscritti da 87 diverse nazioni.
Un onore e uno stimolo a dimostrare di essere davvero all'altezza degli elevati standard internazionali richiesti dal settore MICE (Meeting Incentive Congress Events).
Un grazie a tutti coloro che si sono complimentati con me per la mia ammissione.
Ma soprattutto, grazie alle persone e alle aziende che hanno creduto e credono nel mio lavoro.

lunedì 23 aprile 2007

Una squadra non è la somma di tanti singoli

”Talent wins games, but teamwork and intelligence wins championships.” (Michael Jordan)

venerdì 13 aprile 2007

Arriva il Mafia-turismo!


E' possibile fare di una delle più terrificanti piaghe siciliane e italiane un'ulteriore attrattiva per il turismo?
Prima di rispondere, permettetemi di fare alcune premesse.
La prima è che il mio pensiero su mafia e antimafia è stato espresso con determinazione in uno dei miei primi post, che vi invito a rileggere qui prima di proseguire.
La seconda è che l'idea mi è stata proposta da un'agenzia in cerca di intrattenimenti a tema, e la mia prima reazione è stata di indignazione: il mio spirito di siciliano si sentiva ferito&inferocito da una tale mancanza di sensibilità verso le vittime della criminalità organizzata...

Poi ho riflettuto sui centinaia di film, libri, videogiochi e cartoni animati che hanno per protagonisti (spesso positivi) ladri e delinquenti... ma accomunarli alla Mafia... beh, sarebbe troppo!
Eppure... esiste Il Padrino!
Intendo dire, ovviamente, la trilogia cinematografica di F.F. Coppola, girata in buona parte in Sicilia, che narra della mafia ed è un vero cult, soprattutto all'estero.

Non esiste turista che, arrivato in Sicilia, non citi l'opera di Coppola, non cerchi di imitare il bofonchiare di Don Vito Corleone, o non sia affascinato dalle location cinematografiche e ne voglia respirare l'atmosfera.
Nell'immaginario collettivo, è quella, la Sicilia!
Una versione romantica, che poco ha a che fare con la vera e spietata Cosa Nostra...

Improvvisamente mi sono passate per la testa tutte quelle parti nel mondo che hanno compiuto operazioni simili.
A Brooklyn sono spesso ricostruiti i loschi traffici dei gangster, con "sparatorie" nei vicoli e nei locali.
Ai caraibi si realizzano periodicamente veri e propri spettacoli pirateschi, con tanto di prigionieri buttati dalle navi... in pasto agli squali!
In sudamerica vengono presentate rappresentazioni dei più truci sacrifici umani maya e Aztechi.
E l'elenco potrebbe proseguire molto a lungo...

Non credo che nessuno di questi paesi sia orgoglioso dei drammi e dei crimini che lo hanno sporcato, ma il fatto di riuscire a parlarne con tanta limpidezza ed ironia ne dimostra una presa di distanza e di coscienza che è sicuramente apprezzabile e apprezzata.

Ora, dopo avere riflettuto su questi argomenti, vi ripropongo la domanda: la Mafia, ciò che prima di tutto nel mondo viene accomunato alla Sicilia, che ne ha strappato l'orgoglio e la vitalità, può essere usata per cercarne una rivalutazione, tramite un'ironia e una satira che è denuncia e divertimento al tempo stesso?
Un modo nuovo di spezzare il muro dell'omertà, che invece di mostrarci irritati di fronte a tutti quando si parla di malavita organizzata, dimostri che siamo consapevoli e combattenti, che il peggio è passato, e che siamo capaci di riderci addosso?

Non intendo darne una visione gentile, sia chiaro.
Ma che il mafia-turismo sia davvero una possibilità?

mercoledì 11 aprile 2007

AdC IV: leggi il tuo lettore!


Abbiamo parlato di cosa è la creatività, della necessità di un obiettivo, e dei limiti che ci vengono imposti (o che dobbiamo imporci), definendo così i confini tridimensionali della nostra inventiva professionale.
Ma non abbiamo ancora parlato di chi del nostro prodotto dovrà esserne l’utilizzatore finale, e del suo fondamentale ruolo!

Umberto Eco scrive a questo proposito nel “Lector in Fabula”: “un autore […] prevederà un lettore modello, capace di cooperare nell’attualizzazione testuale come egli, l’autore, pensava, e di muoversi intepretativamente così come egli si è mosso generativamente.
Sebbene Eco si riferisca chiaramente alla produzione di un’opera letteraria, ho sempre trovato quasi immediato trasferire queste parole a ogni forma di produzione creativa.
In parole povere, non esiste comunicazione senza utenza finale, e quindi il target influenza inevitabilmente e in maniera profonda la scelta delle opzioni a nostra disposizione.
D’altra parte, è ovvio, mantenendo il nostro esempio letterario, la tecnica stilistica scelta per un target di bambini sarà molto diversa da quella per un target di adulti, e ancora questa si può differenziare se cerchiamo di coinvolgere amanti della commedia, del thriller o del dramma…

Umberto Eco stesso, da eccezionale semiologo qual’è, allarga questo concetto, e nella produzione de Il nome della Rosa prevede già in fase di stesura vari tipi di destinatari, studiando un’elaborazione a più livelli tale da interessare diversi generi di lettori, da quelli semplicemente legati alla vicenda narrata agli esperti riconoscitori di citazioni, dagli appassionati di storia e di arte ai fanatici del genere giallo.
Fino ad arrivare alla categoria dei semiologi come lui, i quali si divertiranno nello scavare e nel ritrovare i vari livelli di lettura contenuti nel testo, in quello che è un capolavoro studiato approfonditamente a tavolino.

Forse è proprio per questi motivi che tutti i “classici” hanno perlomeno due chiavi di lettura: una evidente e una più nascosta, visibile solo all’utente attento e preparato. Basti pensare alla favola adulta de “Il Piccolo Principe”, di Antoine de Saint Exupery, per avere un esempio immediatamente chiarificante.
Anche nella pubblicità, nella comunicazione non-convenzionale, nel mondo degli spettacoli e degli eventi, l’utilizzo di contenuti semantici nascosti mitiga concetti altrimenti troppo diretti, e soprattutto permette all’utente un piccolo sforzo di decrittazione del messaggio, rendendolo parte attiva della comunicazione.
La nostra narrazione diventa interattiva (2.0, direbbero alcuni), e pertanto più personale, intima e piacevole.

Dall’analisi di tutti questi concetti appare quindi chiaro che il destinatario del nostro progetto creativo va individuato a monte poiché inscindibile dal progetto stesso, ed è altresì possibile elevare il numero di utenti potenzialmente interessati e raggiungibili operando su più livelli.

lunedì 9 aprile 2007

Et voilà!

"Creativity is the sudden cessation of stupidity." (Edwin Land)

venerdì 6 aprile 2007

AdC III: la forza dei limiti


Tutti conoscono Star Trek.

La serie originale, quella con il capitano Kirk e l'impassibile mr. Spock è, che vi piaccia o meno, entrata nel mito cinematografico di intere generazioni.
Ma qual'è il vero segreto del suo successo?
Tra i vari elementi, io ho sempre rintracciato una delle chiavi di volta nella straordinaria consapevolezza di Gene Roddenberry (l'autore) riguardo i limiti imposti dai mezzi a propria disposizione.

Tra il 1966 e il 1969, anni in cui la serie originale fu girata, non esistevano infatti le raffinate tecnologie per effetti speciali di questi giorni, e il budget era a dir poco risicato. Quindi Roddenberry studiò un mondo in cui tutti gli alieni erano o estremamente simili agli umani (ad eccezione di poche protesi in lattice), o pure forme di energia realizzabili con semplici effetti ottici.
Roddenberry creò l'architettura di un intero universo basandosi sui propri limiti, e questo costituì la vera forza dell'intera serie, ciò che permise a Star Trek di essere credibile (meglio, di avere un'elevata coerenza narrativa), e di non varcare mai la soglia del ridicolo, come invece facevano molti B-Movie del periodo (e che infatti sono oggi classificati nel genere "trash")...

Lo ammetto, è sempre a Roddenberry che penso quando mi trovo di fronte a una nuova sfida.
Penso che i vincoli di tema, budget, comunicazione, luoghi, tempi possono condurmi a cammini inesplorati.
Là dove nessun uomo è mai giunto prima. (ehmmm...)

sabato 31 marzo 2007

AdC II: Obiettivi e limiti narrativi


Ogni professionista, in ogni campo, ha un compito legato a un obiettivo ben definito, e naturalmente a questa regola non fa eccezione il professionista della creatività!
Insomma, anche se la creatività è il vento che spinge la tua nave, devi comunque essere certo di essere tu a indicare la rotta da seguire.

Per event-planner, copywriter, scrittori, poeti, grafici, la creatività è sempre finalizzata alla narrazione. Di un'intera storia, a volte, ma anche soltanto di una qualità o di una caratteristica.
Allargando il concetto (forse in maniera un po' sleale) è facile arrivare a comprendere che tutti gli artisti, in realtà, non fanno che narrare (utilizzando mezzi diversi) una storia, un luogo, un'emozione, una sensazione, uno stato...
Concetto certo non nuovo, già ampiamente trattato tanto da esperti di marketing come Seth Godin, quanto perfino dal sommo Aristotele nella sua Poetica.

La vera differenza tra un artista e un professionista come un copywriter o un event-planner è che l'oggetto della narrazione, nel secondo caso, viene imposto dal committente. Spesso insieme ad altro...

Nella produzione di eventi e spettacoli per un target privato, per esempio, i limiti narrativi non riguardano solo l'obiettivo da raggiungere (ovvero cosa si vuole narrare), ma anche il budget, i tempi, a volte perfino gli spazi o i colori da usare.
Sebbene queste limitazioni condizionino in maniera profonda il nostro lavoro, ne costituiscono forse la parte più vera e stimolante.
Una sfida e uno stimolo al tempo stesso.
E c'è pure chi dei limiti impostigli ne ha fatto la propria forza...
(continua...)

venerdì 30 marzo 2007

AdC I: cosa è la creatività?


Sempre più spesso si sente parlare di creatività in ogni campo e in ogni occasione, tanto da essere stata elevata a una delle principali doti italiane (come la pizza e la pastasciutta, insomma), da valorizzare a tutti i costi.
I cinesi ci copiano? Ma non avranno mai la nostra creatività!, sembra essere il motto imperante di questi mesi...

Ma cos'è, in effetti, la creatività?
L'unica definizione che davvero mi ha sempre soddisfatto l'ho letta per la prima volta nelle parole di Thomas Disch, uno scrittore che ha avuto il suo apice di celebrità negli anni '60-'70 (scoprii solo in seguito che aveva semplicemente adattato un concetto di altri, ma poco importa...): "La creatività è l'abilità di trovare delle relazioni dove non ne esistono".

Ed effettivamente, la creatività, in ogni sua forma, può alla fine essere ridotta alla capacità di cogliere un nesso (logico o illogico), e, a volte, di inventarlo.
Per fare un ovvio esempio, buona parte del lavoro di un creativo pubblicitario consiste nel cercare metafore e giochi di parole capaci di mettere in luce gli aspetti peculiari e positivi del prodotto che deve rappresentare.

Eppure non tutte le connessioni che possiamo fare sono automaticamente sinonimo di creatività. Il nesso deve avere una sua logica che suggerisca, in maniera più o meno implicita, l'obiettivo che si vuole trasmettere.
Insomma, la creatività per essere tale deve essere legata a un obiettivo (anche se a volte può essere involontario).
Ma con questa frase stiamo già sconfinando nella miei prossimi Appunti...

giovedì 29 marzo 2007

Appunti di Creatività


La settimana scorsa vi avevo promesso una sorpresa.
E io mantengo sempre le promesse.
...
La verità è che, scartabellando tra vecchie carpette alla ricerca di un progetto perduto, ho ritrovato alcuni vecchi, incomprensibili appunti.
Tra un disegnino e un ghirigoro, si delineavano in poche parole i miei primi pensieri "professionali" sulla creatività. Un tragitto a zig-zag, guidato da domande a cui ho cercato di dare una (mia) risposta.
E che ora, volenti o nolenti, vi ritroverete su questo blog.
A puntate, come nei migliori serial.
(o come nelle peggiori fiction)

lunedì 26 marzo 2007

Logica 0 - Emozione 1

"Because an appeal makes logical sense is no guarantee that it will work." (William Bernbach)

venerdì 23 marzo 2007

Cosa bolle in pentola?


Ultimamente ho un po' trascurato questo blog... naturalmente la causa è un periodo di lavoro molto intenso, dato che in questo momento sto curando la spettacolarizzazione di ben tre eventi incentive indipendenti, da solo o in collaborazione con altre brillanti agenzie di settore, e che si susseguiranno nell'arco di pochi giorni l'uno dall'altro.

Ma ho già pensato come farmi perdonare: non dimenticatevi di ritornare da queste parti sin dall'inzio della prossima settimana!

lunedì 19 marzo 2007

L'entusiasmo

"La creatività è la naturale estensione del nostro entusiasmo" (Earl Nightingale)

martedì 13 marzo 2007

lunedì 12 marzo 2007

Einstein docet!

"Il segreto della creatività è sapere come nascondere le tue fonti" (Albert Einstein)

sabato 10 marzo 2007

5 cose che non sai di me


Mi trovo coinvolto da Giorgio Soffiato in un irresistibile meme (anche se, qualche anno fa, credo che questa la avrebbero chiamata semplicemente "catena di S. Antonio") che ci da modo di parlare un po' di noi, al di fuori del tema dei nostri blog.
D'altra parte oggi è sabato, e il sabato non si lavora, quindi...

Forse non tutti sanno che...

1) Sono daltonico! Soffro di questa piccola distorsione genetica per la quale confondo il rosso con il verde, il verde con il marrone, il blu con il viola e diverse sfumature di tutti questi colori con il grigio.
Il che non è poi questo gran problema, se non quando si devono accoppiare i vestiti prima di uscire di casa...

2) All'età di 7 anni ho scritto e messo in scena, con una compagnia di miei coetanei e nel teatro del campeggio nel quale mi trovavo, la mia prima opera teatrale: si intitolava "La casa dei fantasmi" e tuttora ne conservo gelosamente il copione originale (poche pagine di quaderno piene di errori di grammatica).
Evidentemente il mio destino era già segnato!

3) Sono vicepresidente di Federgiochi, la federazione nazionale dei giocatori, e presidente della Federazione Ludica Siciliana, associazioni culturali che si occupano principalmente di giochi per adulti (no, NON quel tipo di "giochi per adulti", pervertiti!). Adoro i giochi di ruolo e ne sono un accanito collezionista, ma è già qualche anno che non riesco a trovare il giusto tempo da dedicare a una partita con gli amici. Oh, rabbia!

4) Fino ai 24 anni sono stato un insonne cronico. E questo mi ha permesso di dare libero sfogo alla mia passione per la lettura e la scrittura in ogni sua forma... insomma, se sei insonne qualcosa la devi pur fare, la notte, quando tutti dormono e la noia prende il sopravvento!
Ok, lo ammetto, anche oggi dormo poco, ma solo in alcuni periodi, e la cosa è più accettabile (ma meno produttiva!).

5) Sono da sempre appassionato di illusionismo e prestidigitazione, e non me la cavo affatto male. Per oltre un anno ho pure lavorato come professionista per il celebre Hard Rock Cafè, tre giorni la settimana e in più lingue.
Credo che sia questo il motivo per cui nessuno che mi conosce accetta di giocare a carte con me (d'altra parte, se vinco mi accusano di avere imbrogliato, se perdo mi dicono che sono un cretino perchè non ho imbrogliato... insomma, non esiste via d'uscita!).

E finalmente siamo arrivati al momento in cui tocca a me passare questa rogna a cinque altri blogger.
Rullo di tamburo.
I fortunati sono tutte persone che si occupano di marketing, comunicazione o incentivazione.

Gianluca Diegoli

Marco Fossati

Gianluca Testa

Mauro Lupi

Arianna

Buon divertimento!

giovedì 8 marzo 2007

What Women Want



Dopo una bella pausa, ritorno a parlare di pubblicità!
E non a caso proprio per il giorno della festa della donna, dato che per oggi era previsto il lancio della nuova campagna di Aldo Biasi Comunicazione per Coloreria Italiana.
Il tema riprende quello della precedente "coloured is better" (che vi consiglio di rivedere sull'onnipotente youtube cliccando qui), nella quale un omino pallido e poco virile veniva infilato in lavatrice, uscendone trasformato in un muscoloso uomo di colore.
Il sequel in uscita oggi... beh, non voglio rovinarvi la sorpresa.
Dateci un'occhiata voi stessi!

mercoledì 7 marzo 2007

In attesa di NC


Ricevo in anteprima la notizia della prossima uscita, il 15 aprile, di NC, rivista mensile dedicata alla Nuova Comunicazione.
Pubblicata da advexpress, già editore della pregevole rivista di settore E20, NC viene annunciata come un'interessante punto d'incontro tra i professionisti della comunicazione non convenzionale, con approfondimenti tramite inchieste, case history e interviste.
Naturalmente attendiamo di leggerne le pagine per potere valutare prima di cantare vittoria, ma è un interessante segno della sempre crescente vitalità del settore...

martedì 6 marzo 2007

Quanto valgono le mie parole?


Siete curiosi di sapere quanto vale il vostro sito?
dnScoop vi da una sua risposta, come segnalatomi nell'ultimo interessante post sul blog di UnoZero.net.
Non so quanto sia affidabile, ma una visita è irresistibile!

lunedì 5 marzo 2007

Illuminazione creativa

La creatività è un'improvvisa cessazione della stupidità (Edwin Land)

giovedì 1 marzo 2007

Come un romanzo...


I viaggi Incentive (o d'incentivazione) sono una delle risorse preferite dalle aziende per spingere i propri dipendenti, o i loro top-clients, a una maggiore consapevolezza e fedeltà aziendale, a migliori risultati di produzione o di vendita, o ancora verso altri traguardi.
Per questo è difficile fare capire loro che l'incentivazione non è un viaggio.
E non è neanche un oggetto, o del denaro.

L'incentivazione è un processo di comunicazione complesso che non può e non deve esaurirsi con una gita all'estero o con un regalo, e che, per avere l'effetto dirompente sperato, prevede una profonda conoscenza del target coinvolto, degli scopi comunicazionali e degli obiettivi aziendali.

Richiede tempo, per svolgersi adeguatamante.
Come ogni buona storia, necessita di un prologo, di uno svolgimento, e di un epilogo.
Il prologo si svolge prima dell'evento principale stesso, ne eleva le aspettative creandone le fondamendali premesse.
Lo svolgimento è il cuore dell'evento, il momento di massima comunicazione.
Infine, l'epilogo è una fase di di debriefing, di rilassamento e di analisi per fissare i risultati ottenuti.

Peccato che buona parte delle agenzie che si occupano del settore sottovalutino il valore di un buon prologo e soprattutto di un degno epilogo.
E, senza inizio e senza fine, quale storia è degna di essere raccontata?

mercoledì 28 febbraio 2007

Perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi!


Mi inserisco anche io nella accaldata bagarre riguardo il "nostro" portale Italia.it, nato per promuovere la penisola come destinazione turistica internazionale.
"Nostro", dicevo, perchè è di tutti gli italiani, e perchè è stato pagato con i nostri soldi.
45 milioni di euro, per essere precisi (di cui 21 alle Regioni per implementare i contenuti turistici, e la restante parte per la piattaforma elettronica, per la redazione e per completarlo).
Non si può rimanere indifferenti di fronte a uno spreco di tali dimensioni, soprattutto se confrontati con risultati tanto insoddisfacenti.

Intendiamoci: non ritengo che il sito sia brutto come affermano in tanti, nè che abbia una così bassa usabilità e navigabilità.
Ma è pieno di difetti ingiustificabili in un progetto di tale importanza.
Per non parlare del logo, davvero inguardabile.
O dello slogan ("il paese di qualità")... ma che slogan è?
O dell'inglese maccheronico che di tanto in tanto fa bella mostra di se nella versione anglofona del sito.
O della completa mancanza di contatti.
O... lasciamo perdere, che è meglio...

In ogni caso, anche togliendo questi difetti, una cifra del genere non è giustificabile in alcun modo...
Chissà perchè, mi torna in mente la frase che un anziano signore mi disse qualche tempo fa: "Anche ai miei tempi i politici rubavano. Solo che avevano il pudore di cercare di nasconderlo".

P.S: Volete saperne di più? Vi consiglio la lettura di un illuminante articolo su
La Stampa, ma anche di ScandaloItaliano, blog dedicato all'argomento, di blog.html.it
o dell'immancabile Beppe Grillo.

lunedì 26 febbraio 2007

Quando scomparire è il tuo trucco migliore!


Partiamo da un dato di fatto: io adoro l'illusionismo!
Ne sono un amatore sfegatato da sempre, perchè è poesia in movimento, sogno scolpito nel fumo della realtà.
Ne sono un convinto assertore, a più livelli, nella maggior parte dei tipi di eventi, e non sono l'unico, dato che la micro-magia ai tavoli, durante cene formali di ogni tipo, è sempre più richiesta.

Eppure rimango sempre sconvolto dalla sconcertante poca professionalità dei prestigiatori, o dei sedicenti tali.
La scorsa settimana ho partecipato personalmente alla presentazione di un nuovo prodotto da parte di una multinazionale del settore tabacchi ai suoi top-clients.
Anche in questo caso, la magia ai tavoli era stata una scelta elegante e di classe.
Così mi sono trovato spiazzato quando sono stato avvicinato, alla fine della serata, da uno dei manager inglesi della società, particolarmente soddisfatto per ciò che aveva visto... Però, tra una risata e un'altra, mi confessò che in uno dei precedenti appuntamenti, a Bari, avevano avuto un "piccolo problema". Il prestigiatore convocato per la serata si era presentato al locale, per poi "scomparire" misteriosamente prima di entrare in scena.
Alle ripetute telefonate del responsabile dell'evento, non ebbe nemmeno la cortesia di rispondere. Alla fine il responsabile, esasperato, gli inviò un sms dicendogli che non avrebbe mai più lavorato con lui (beh, io non sarei stato tanto delicato!).
Non ci crederete ma, per tutta risposta, il mago scrisse: "Sono un professionista! Sono pure stato a Cultura Moderna".
Che dire?

Adoro la magia.
I prestigiatori (o chi si spaccia per tale), molto meno.

Fisica creativa

"I am enough of an artist to draw freely upon my imagination. Imagination is more important than knowledge. Knowledge is limited. Imagination encircles the world." (Albert Einstein)

mercoledì 21 febbraio 2007

Qualcosa su di me


E' vero: ho avuto l'onore di essere stato intervistato dal sempre più vulcanico Giorgio Soffiato per il blog sitiwebmarketing.
L'intervista, riguardante naturalmente il mondo degli eventi, la potete trovare pubblicata in questa pagina.
Spero vi divertirete a leggerla come io mi sono divertito a realizzarla!

P.S: cosa c'entra l'immagine allegata? Assolutamente nulla. E' una vecchia azione di comunicazione non convenzionale operata da Zwilling per i suoi coltelli.
Ogni volta che la guardo mi ricordo di come il vero segreto della creatività sia quello di guardare la realtà da un altro punto di vista...
Così non potete dire che oggi non vi ho lasciato senza spunti di riflessione!

martedì 20 febbraio 2007

Quando si dice "giocare in borsa"!


Per una volta segnalo non un evento o una campagna promozionale, ma un locale notturno nel quale la creatività è stato il vero segreto di un successo insperato.

Come emergere in un mercato già saturo come quello dei locali notturni a Barcellona?
Senza dubbio si ha bisogno di un'idea nuova e dirompente, ed è proprio seguendo quest'ottica che è nato ormai da qualche tempo la Bolsa, un pub dove i prezzi delle bevande, mostrate su ben tre diversi schermi, salgono e scendono proprio come in borsa seguendo la legge della domanda e dell'offerta.
Un modo divertente e diverso dal solito per passare una serata con gli amici, soprattutto se siete studenti di economia (e in effetti pare che molti futuri broker si divertano a frequentare il locale per tenersi in allenamento).

Se vi trovate a passare da Barcellona, fateci un salto:
La Bolsa
Carrer Tuset, 17
Eixample

lunedì 19 febbraio 2007

C'è sempre qualcuno che ne sa più di te...

Se le cose non le sai, salle! (Luca Laurenti)

venerdì 16 febbraio 2007

Se mi leggi, dimagrisci!


C'era un tempo in cui i prodotti vivevano liberi, allo stato brado.
Era il neolitico del marketing.
Poi l'uomo pian piano imparò ad addomesticarli, ad allevarli e quindi a rivenderli. Senza marchiarli, perchè i suoi prodotti in fondo erano uguali a quelli dei suoi vicini. Lo zucchero è zucchero, e nessuno può dirne diversamente.
Era il far-west del marketing, quello che si vede nei film con Clint Eastwood.
Ma anche in questo far-west cominciò a delinearsi la necessità di differenziare prodotti che erano già differenti tra di loro, anche semplicemente perchè la manifattura dell'uno era di qualità superiore a quella dell'altro. La Colt era la Colt e sicuramente non era una Smith & Wesson.
E questo meccanismo funzionò tanto bene che qualche furbone decise che anche i suoi vecchi prodotti, anche se uguali agli altri, erano degni di una marchiatura personale.
Nulla di male.
Era solo la nascita dell'era moderna del marketing.

Ma ultimamente questo sistema di marchiatura personale, il branding, corre troppo sul limite della truffa.
Lo zucchero è sempre zucchero, lo dicevo poco fa, e una marca non ne influenza la bontà (anche se vogliono farvi credere il contrario). La sua formula chimica è sempre quella. Il prodotto è sempre quello.
La benzina è sempre benzina (addirittura diverse marche la producono nello stesso stabilimento).

...e l'acqua?
In questi mesi c'è una vera e propria guerra per la vendita delle acque minerali, ciascuna vantante miracolose proprietà che evidentemente ci erano sconosciute.
Alcune fanno dimagrire o stimolano la digestione, altre hanno effetti diuretici e molte sono "povere di sodio"... Ma sarà vero?
In poche parole, no.
E' stato questo l'unanime responso di un folto gruppo di chimici interrogati a proposito.
Le piccolissime variazioni di sali minerali tra una marca e l'altra ne influenzano (a volte) il gusto, ma non sono sufficienti a fare variare in maniera consistente le proprietà dell'acqua stessa.

Prenderò come esempio il caso dell'Acqua Vitasnella prodotta da Danone (e questa è la volta buona che mi procuro una bella querela):
Sull'etichetta è pubblicizzato a gran voce che contiene lo 0,002% di Sodio, solo che evidentemente i pubblicitari della Danone non hanno idea che, conti alla mano, questi significhi 20 mg di sodio in ogni litro d'acqua, che non è affatto una cifra bassa!
Infatti, nella tabella dell'analisi chimica e chimico-fisica risulta un'altra cifra, molto minore (3 mg/l). Ehi, geni del marketing, se proprio volete fare un errore, almeno fatelo a vostro vantaggio!
In ogni caso, la Società Italiana di Nutrizione Umana suggerisce un apporto di sodio medio pari a 3500 mg al giorno... considerando che l'acqua più ricca di sodio che ho trovato contiene 20 mg/l di sodio, la differenza reale sul vostro corpo, assumendo beviate 2 litri d'acqua in un giorno, è di soli 34 mg di sodio!
34 mg di differenza su un fabbisogno di 3500 mg! Mi viene da ridere solo a pensarci!
Ma l'assurdo si tocca quando si asserisce che l'acqua Vitasnella faccia dimagrire, quando tutte le acqua sono prive di calorie, e quindi non esiste una effettiva differenza tra di loro.
Per non parlare del "combatte la ritenzione idrica", quando questa è regolata da complessi sistemi ormonali sui quali ritenere che un'acqua possa avere un qualche controllo è pura follia!

Eppure mi riferiscono che l'Acqua Vitasnella ha ottimi dati di vendita.
Personalmente sospetto che nel dare credibilità alle sue mirabolanti proprietà, e quindi nel favorirne la vendita, sia il prezzo sconsiderato al quale è venduta (dalle mie parti, a circa 50 centesimi la bottiglia)... Se una cosa costa tanto, non può essere una bufala, no?

Ora attendiamo con ansia l'imbottigliamento dell'Aria Vitasnella (se la respiri, dimagrisci e risolve i problemi del fumo passivo).

martedì 13 febbraio 2007

Ciak! Buona la prima!


E' andata!
Sabato abbiamo svolto il primo dei demo-event programmati per quest'anno.
Nostri ospiti i rappresentanti di alcune tra le più importanti agenzie specializzate in viaggi incentive ed eventi business.
L'occasione, la presentazione della nuova edizione di uno dei nostri eventi più celebri: il Weekend in Giallo.

Come descrivere un Weekend in Giallo, in poche parole?
20 ospiti rinchiusi in una antica villa nobiliare ottocentesca, un misterioso delitto e ciascuno dei presenti che può essere l'assassino... riuscite a immaginare qualcosa di più divertente per passare un intero fine settimana, tra speculazioni alla Agatha Christie e colpi di scena alla Alfred Hitchcock?

Certo, il piacevole diversivo, questa volta, è stato vedere giocare e ridere insieme persone che, per lavoro, sono concorrenti diretti.
Nuove sinergie all'orizzonte?
La mia sfera di cristallo dice di si.

lunedì 12 febbraio 2007

Favole moderne

"Brands are built around stories." (Bill Dauphinais)

lunedì 5 febbraio 2007

La verità è dura a digerire...

"Marketing takes day to learn. Unfortunately it takes a lifetime to master." (Philip Kotler)

venerdì 2 febbraio 2007

L'invasione degli ultrapubblicitari!


Prendo spunto da un recente post su MarketingArena per ritornare su un argomento che mi è particolarmente caro: la sempre crescente invasione della pubblicità nei media tradizionali.
Anche io, come Stefano Guerra, ammetto di avere provato un senso di fastidio e disagio nel vedermi apparire, negli ultimi giorni, nella parte bassa dello schermo tv, e durante la proiezione di un film, una pubblicità.
Non ricordo neanche quale, ma questo poco importa (dovrebbe importare a chi paga lo spot, comunque).
Intendiamoci, non sono un anti-pubblicitario. Anzi, è vero il contrario. Semplicemente ritengo che la pubblicità tradizionale abbia valicato da tempo la soglia d'attenzione di una persona media. Si stima che siamo bombardati da circa 3000 messaggi pubblicitari al giorno. E la cifra cresce ancora.
Davvero è possibile rimanere colpiti da tutti?
E' ovvio che oggi si punta più sulla quantità che sulla qualità, ed è un vero peccato, perchè quando ci si riesce a discostare dalla massa, la pubblicità funziona ancora.
Per questo le più importanti agenzie pubblicitarie mondiali stanno sempre più puntando su media-mix che sappiano fondere le potenzialità della pubblicità tradizionale con i nuovi media (internet, in primis) e con il below the line.
Producendo campagne promozionali avvolgenti e avvincenti, capaci di divertire e di fare sognare, ancora una volta.

martedì 30 gennaio 2007

Un milione di posti di lavoro...

Dall'inizio di gennaio, abbiamo iniziato una nuova selezione di personale per i ruoli più disparati, operazione resasi necessaria in seguito alla fulminante crescita delle richieste nell'ultimo anno e che ha mobilitato tutti i responsabili di settore.
A me è stato affidato il ruolo di selezionare hostess, artisti e intrattenitori capaci di parlare fluentemente una o più lingue straniere.
Abbiamo quindi realizzato dei manifesti e dei volantini con uno stesso testo tradotto in inglese, francese e tedesco, che recitava (utilizzeremo l'inglese come esempio) così:

"DO YOU TALK IN ENGLISH?
Azimut - creating emotions
is looking for hostess, actours, artists and enterteiners who can talk fluently in English, French and/or German.

In this text there are a few mistakes: if you can find them, you may be qualified!
please, call us:(...)"

Già, l'annuncio contiene degli errori grammaticali e sintattici voluti e non casuali, creati apposta per permetterci una prima selezione tra coloro che dicono di sapere parlare un lingua e coloro che davvero sono capaci di farlo.
Risultati? A dieci giorni dall'inizio della campagna, pochissimi si sono presentati, e anche questi spesso senza essere riusciti a cogliere i banali errori inseriti nel testo...
E poi ci si lamenta che non si trova lavoro...

lunedì 29 gennaio 2007

Dimmi con chi vai...

”Surround yourself with the best people you can find, delegate authority, and don’t interfere as long as the policy you’ve decided upon is being carried out.” (Ronald Reagan)

martedì 23 gennaio 2007

Quando gli orchestranti suonano musiche diverse...


Il termine "incentivazione" deriva dal latino "incendo", ovvero incendiare (gli animi), ma... come si pretende di incendiare l'animo di qualcuno se vengono fornite informazioni frammentarie e tempi ridotti all'osso?
Purtroppo il passaggio di informazioni dall'azienda committente all'agenzia incentive, da questa alla dmc locale, e dalla dmc all'agenzia che si occupa realmente della progettazione e dell'organizzazione dei servizi, degli spettacoli, delle attività e degli intrattenimenti funziona come un perverso "telefono senza fili".
E non solo perchè le informazioni vengono già inevitabilmente (parzialmente) disperse durante questa incredibile staffetta di interlocutori.
Ma soprattutto perchè, terrorizzati dall'idea che qualcuno possa rubargli un cliente, i vari intermediari centellinano le informazioni, tanto che spesso non si viene a sapere nemmeno il nome dell'azienda committente... Come si può pretendere quindi di avere un prodotto di qualità superiore, davvero capace di rispondere a uniche esigenze, quando i vari attori non collaborano realmente tra di loro?
Ci si lamenta che il mercato non va, che sempre più clienti non vedano il vantaggio di affidarsi ad agenzie incentive, quando loro stessi possono fare una telefonata a qualche albergo e trovare un paio di hostess.
E questo perchè in questi passaggi di testimone non si perdono solo (volontariamente e stupidamente) delle informazioni fondamentali.
Si perde anche e soprattutto il valore aggiunto che un'agenzia che si occupi seriamente di questo campo deve mettere in gioco: quella capacità creativa e professionale di trasmettere un messaggio e di creare spirito di squadra.

Significa che l'unica garanzia di successo è avere a che fare con un'agenzia capace di coprire da sola ogni necessità, in modo da non disperdere forze e informazioni?
Non obbligatoriamente.
Ma significa che se gli orchestranti sono diversi, perlomeno dev'esserci fiducia e affiatamento tra di loro.
In fondo, non è quello che insegnano proprio le agenzie incentive?


P.S: per l'etimo della parola "Incentivare" ringrazio sentitamente il dott. Rodolfo Musco, attuale presidente dell'Italian Chapter del SITE.