martedì 3 luglio 2007

Questa è l'Italia...


Qualche tempo fa, eravamo venuti fortuitamente a conoscenza di un bando organizzato da un importante ente pubblico locale per l'organizzazione di un concerto annuale che mi aveva sempre fortemente intrigato, ai tempi del mio percorso universitario.
Una breve riunione in ufficio e, ci siamo detti, perchè non partecipare?
Eppure, un paio di telefonate esplorative ci hanno subito chiarito che il bando era semplicemente una formalità, perchè i vincitori erano già stati decisi da tempo, ovviamente sottobanco (grazie alle pressioni di alcune eminenti personalità politiche...)

Sapendo questo, voi cosa avreste fatto?
Beh, noi (probabilmente controcorrente) abbiamo deciso di partecipare ugualmente.
Se non altro per approfondire come funzionasse l'oscuro mondo dei bandi truccati.
Ci siamo detti "Se noi fossimo sicuri di vincere, dati i fumosi parametri imposti (figuratevi, nel bando non era indicata neanche la spesa ammissibile), come ci comporteremmo?".
Come fosse una sorta di rompicapo enigmistico, abbiamo quindi creato una nostra proposta ad hoc, studiata appositamente per mettere in difficoltà i nostri "concorrenti" (e qui le virgolette ci stanno tutte).

Il progetto doveva essere consegnato in tre diverse buste, contenenti documentazione, il vero e proprio progetto artistico e tecnico, e infine l'offerta economica.
L'apertura delle buste non rivelava sorprese: tutti i punteggi dipendenti da valutazioni soggettive ci vedevano in coda alla classifica.
Nella parte di giudizio obiettivo, invece, successe quello che non si aspettavano.
Se la matematica non era un'opinione, il favorito era scivolato al secondo posto.
Avevamo vinto.

Il presidente della commissione si lasciò sfuggire ad alta voce un "Come è possibile?" e si scambiò occhiate sconvolte con il secondo classificato.
Seguì un mormorio al tavolo.
"Certo, dottor Cherubino (in generale, quando mi chiamano "dottor" non è mai un buon segno) noi siamo soltanto la commissione esaminatrice... l'Amministrazione può comunque decidere di fare vincere un altro progetto, per motivi squisitamente artistici... ad esempio, potrebbero preferire il progetto al secondo posto..."
Attese un attimo per cercare di valutare la mia reazione.
O meglio, per capire se io fossi cosciente delle eventuali implicazioni legali dovute a una loro scelta del genere.
"Naturalmente, siete liberissimi di procedere come meglio credete" - risposi io - "Vi prego di mandarci in tal caso una comunicazione ufficiale, in modo da fargli dare un'occhiata dai nostri legali"
Fine dei giochi.
Rimasero in silenzio, fingendo di dovere raccogliere carte e documenti, attendendo che io abbandonassi la sala per potere trovare una soluzione tra di loro.
Con un certo gusto sadico, cincischiai nella stanza per qualche minuto, prima di allontanarmi.

Ma la storia, ovviamente, non finì in quel momento.
Dopo una serie infinita di richieste di documenti, autorizzazioni, certificati, ovviamente volte a scoraggiarci, ecco infine arrivarci una raccomandata da parte dell'ente pubblico stesso.
Il bando di gara è annullato.
Per quest'anno, niente concerto.
D'altra parte, perchè spendere soldi (noi avevamo chiesto oltre 10.000 euro in meno del secondo classificato), se non si possono favorire gli amici?

Eh, questa è l'Italia...

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