lunedì 21 aprile 2008

Emozione e Ragione

"La differenza sostanziale tra emozione e ragione è che l'emozione porta alla ragione, la ragione a trarre conclusioni" (Donald Caine, neurologo)

mercoledì 9 aprile 2008

Team Building o Teambuilding?


Le parole Team-building (staccate, o al limite legate tra di loro da un trattino) e Teambuilding (tutto unito) sono utilizzate in Italia praticamente come sinonimi.
Ma (molti lo sanno) ho un vero culto della parola (gli amici la chiamano pedanteria... e loro sono gli amici!), e ho fatto qualche ricerca, con alcuni colleghi esteri, per verificare se i due termini siano davvero equivalenti... e, effettivamente, non lo sono!

“Team Building” si riferisce proprio all'idea di costruzione di una squadra efficiente (non solo lavorativa), nella quale i contrasti siano ridotti al minimo, se non del tutto assenti.
Con “Teambuilding” si intendono invece tutte quelle attività progettate e realizzate (da professionisti, auspicabilmente) per raggiungere lo scopo del “Team Building”.
Quindi il primo termine, in pratica, è l'obiettivo del secondo.

Il teambuilding può essere quindi spiccatamente formativo, se associato a fasi strutturate di brief e debrief, e il cui fine è la consapevolezza degi avvenuti cambiamenti nelle dinamiche di gruppo (ma che, quando condotto da personale poco preparato, corre il rischio di suonare, nella mente dei partecipanti, come una sorta di "lavaggio del cervello" mal riuscito, o come un tentativo forzato e disperato di creare un team), o può avere principalmente una valenza ludica/motivazionale, qualora l'obiettivo sia quello di dare una senzazione di profonda appartenenza a una squadra tramite attività ludiche e interattive (da non confondere comunque, come spesso si fa, in mano a improvvisati attori del settore, con normali cacce al tesoro o partite di calcetto).

Il fine ultimo è comunque quello di fare sentire tutti i partecipanti come orgogliosamente e felicemente membri di una vera squadra.
Ma quanti davvero ci riescono?

martedì 8 aprile 2008

Sicilia - Isola a Colori


Il premio speciale assegnato nell'ambito degli Oscar del turismo italiano(i "Bit Tourism Award 2008") per la migliore campagna pubblicitaria italiana del 2007 a mezzo stampa dedicata al turismo è stato assegnato a (ta-dah!) "Sicilia, isola a colori", realizzata per la Regione Siciliana da Feedback .
La campagna pubblicitaria, veramente accattivante, racconta la Sicilia e le sue differenti facce attraverso i suoi colori accesi, invitando i lettori a sceglierne la "sfumatura" preferita.
"Una declinazione classica del turismo viene riletta con suggestioni multisensoriali>", così si è espressa la giuria tecnica (lo dico con orgoglio tutto sicilano), "Ogni soggetto della campagna rielabora in modo originale, ed in perfetto equilibrio, il tema del viaggio come scoperta dell'inatteso. Luci e ombre: sono questi gli elementi distintivi della campagna, che fa leva su mare, storia ed enogastronomia.
I colori denotano l'offerta della regione e la varieta' dei suoi prodotti."

Cosa dire se non, semplicemente, grazie?


P.S: vuoi dare un'occhiata alla campagna? clicca qui

lunedì 7 aprile 2008

Sei davvero necessario?

"If you offer the same product or service of someone else, one of you is unnnecessary" (Dan Kennedy)

martedì 1 aprile 2008

La TV genera davvero un ROI così basso?


Cito il caro amico Giorgio Soffiato di MarketingArena, rubandogli alcuni interessanti dati (fonte: NAPA consulting) legati alla crisi del mass-marketing, di cui, di tanto in tanto, parliamo anche su queste pagine:

•18%: campagne tv che generano un ROI positivo
•256%: crescita CPM in TV adv
•100%: aumento spesa in adv richiesto per aumentare di 1-2% le vendite
•80%: quota di mercato (USA) dei registratori video con skipping tecnology
•95%: tasso di fallimento introduzione di nuovi prodotti
•3000: messaggi pubblicitari cui ogni persona è esposta ogni giorno
•56%: persone che evitano di acquistare da aziende che ritengono troppo esposte in termini di comunicazione
•65%: persone che si ritengono bombardate dalla comunicazione
•69%: persone interessate in tecnologie o device che li aiutino a “skippare” la pubblicità

Per una volta, i dati mi sembrano talmente chiari ed evidenti, che preferisco non commentarli affatto: inutile ribadire ancora che i mezzi di comunicazione tradizionali, televisione in testa, stanno attraversando una crisi destinata a non fermarsi, e che quindi la comunicazione, per essere efficace, deve basarsi su nuovi canali, meno invasivi e più graditi. E spesso anche meno costosi.
Ops! Troppo tardi: l'ho appena detto!