mercoledì 27 giugno 2007

Weekend in Giallo? Cena con Delitto? Scena del Crimine?



E' sempre più raro riuscire a vedere al cinema un buon film giallo, che non sia anche (e soprattutto) un thriller.
Al contrario, il settore dell'incentivazione e della formazione sta vedendo una crescente produzione di proposte nel più puro stile investigativo, e un fiorire di emuli di Sherlock Holmes e miss Marple.
Forse ispirati dal recente articolo che .IT (la principale rivista di settore, in lingua inglese, che promuove le più interessanti attrattive del Belpaese) ha dedicato all'argomento e (immodestamente) a buona parte delle mie produzioni, i nostri clienti hanno ripreso con maggiore vigore a domandare questo o quel format.

Eppure, devo farvi una confessione:
a me, il genere giallo, non è che mi faccia impazzire...

Allora perchè lo propongo con energia e convinzione?
Perchè sono convinto sia uno dei mezzi migliori per una corroborante attività di team-building.
I nostri format investigativi, infatti, hanno sempre una doppia struttura collaborativa (i partecipanti hanno necessità di interagire e collaborare tra di loro) e competitiva (i partecipanti, singolarmente o in piccoli gruppi, dovranno riuscire a risolvere il caso prima e meglio degli altri).
Inoltre, la formula del giallo permette di interagire a più livelli: alcuni potrebbero volersi proiettare maggiormente nella parte recitativa/simulativa, mentre altri ancora potrebbero preferire la parte logico/investigativa, e altri potrebbero semplicemente godersi lo spettacolo e dare il loro supporto in altri modi...

Riuscite a immaginare un altro genere che potrebbe fornire tutte queste interessanti alternative?

lunedì 18 giugno 2007

Summer, finally

“In summer, the song sings itself.” (William Carlos Williams)

sabato 16 giugno 2007

CreAttivity

lunedì 11 giugno 2007

BraInStORmiNg

"The best way to have a good idea is to have lots of ideas." (Linus Pauling)

martedì 5 giugno 2007

Flash Mob!



Oggi ho il piacere di intervistare il misterioso ZuccheroFilatoCT, sotto il cui pseudonimo si nasconde l’organizzatore del primo, riuscitissimo Flash-Mob catanese… Naturalmente, lo staff di Azimut - creating emotions, da sempre legato alle nuove forme di comunicazione, non poteva mancare all’evento!

E ora, a giorni di distanza, con oltre 400 partecipanti e un interminabile buzz sociale e mediatico, tiriamo un po’ le somme di questa esperienza…

ZuccheroFilatoCt ha sempre nascosto la sua identità... perché mantiene ancora l’anonimato?
Zuccherofilatoct non mantiene l’anonimato, perchè Zuccherofilatoct è l’uomo dell’ombrello, è l’uomo delle riprese, è la donna che ha realizzato il marchio del blog, il tizio della rassegna stampa, quel ragazzo che ha coinvolto più di 100 amici, lo studente che a gran voce ha urlato a scuola “ci sarà il flash mob!”, l’amico che ha passato agli amici le istruzioni… c’è un po’ di zuccherofilatoct in ognuno di noi!

I flash-mob sono a volte stati utilizzati a scopi promozionali, altre volte (nella maggior parte dei casi, a dire il vero) sono semplicemente momenti giocosi... e tu, perchè hai realizzato un tuo flash-mob?
La storia è lunga, forse divertente… Premetto subito che non mi piace che si dica che sono l’organizzatore! Io ho semplicemente lanciato l’idea dal blog cercando prima di tutto di far capire con i video e con i post di cosa si trattasse e cosa servisse per poterlo organizzare.
Avevo già sentito parlare di flash mob ed eventi bizzarri. Il trailer di “Notte prima degli esami – Oggi” era emozionante solo per quella scena dei cuscini e malgrado il film non m’interessasse ero attratto da quella sequenza. Un giorno una mia vecchissima amica, in un pub, rievocando il passato, commentò che le ricordavo il protagonista del film (che lei aveva visto), pieno di impegni e problemi allo stesso tempo, e altre presunte somiglianze. Inizialmente non feci caso alla tremenda offesa che mi era stata rivolta, e il primo effetto fu “adesso devo vedere il film!”. Così nei giorni che seguirono andai al cinema.
Alla fine del film mi sentii frustrato e offeso, sia perché il film non era bello quanto il primo, sia perché non mi sento proprio per niente come Luca, il protagonista. Più che altro, tra i personaggi del film, sarei voluto essere l’omino che, da dietro le quinte, ha organizzato entrambi i flash-mob, perché nella realtà mi sento più quel tipo di personaggio che uno che per caso si trova nel bel mezzo di una battaglia di cuscini! E così per dimostrare a me stesso (ancora una volta?) e alla mia amica che si sbagliava ho registrato il blog zuccherofilatoct. Poi è subentrato Sebypr84, che in pochi giorni ha fatto girare la voce e... a quel punto era fatta, non potevo più tirarmi indietro!

Come si organizza un flash-mob?
Come ho già spiegato, la prima preoccupazione è stata quella di diffondere la cultura “flash-mob”, far capire il potenziale dell’evento, trasmettere un messaggio generico ma che catalizzasse l’attenzione su di noi.
Molti sapevano cos’era un flashmob solo perché avevano visto il film e si erano documentati, altri credevano che il flash-mob fosse soltanto quel tipo di evento che si vede nel film, altri ancora credevano tutt’altro.
Insomma in tutta questa confusione abbiamo cercato di fare chiarezza.
Abbiamo fissato delle date, abbiamo creato dei momenti promozionali non-convenzionali come le 100 interviste, e abbiamo mandato tante, ma tante e-mail...

La gente lo acclama a gran voce: a quando il prossimo flash-mob?

Il prossimo evento ci sarà. Catania ha risposto bene ma non ha saputo attenersi alle regole [invece di dileguarsi, al secondo squillo di tromba, la folla festante ha continuato la battaglia tra risate e applausi; NdR]. Io, gli altri e i nuovi, vorremmo regalarvi qualcosa di ancor più sorprendente a costo di fare qualcosa che sia ancora una volta meno flash e più mob.

Ma ZuccheroFilatoCt cos’altro ha in mente, in questo momento?
E tu, cos’hai in mente?

lunedì 4 giugno 2007

frecce in team

Una freccia solitaria si spezza facilmente, ma non dieci legate insieme. (proverbio giapponese)

sabato 2 giugno 2007

O evoluzione O estinzione


Le riviste di settore lo denunciano da tempo: gli organizzatori congressuali (PCO) perdono sempre più terreno nei confronti delle agenzie di comunicazione integrata.
E non è un caso: infatti, i congressi e i convegni vengono visti dagli stessi committenti come un'occasione per comunicare, un evento da fare ricordare a tutti i costi, e non un semplice e formale incontro di lavoro.
Logica conseguenza, quindi, che si rivolgano a chi è capace di fornire loro dei plus proprio in termini di spettacolarizzazione e comunicazione.

Quale via d'uscita quindi per evitare la morte dei Professional Congress Organizer?
A mio avviso, esiste solo una strada da percorrere; rendersi capaci di soddisfare queste nuove richieste, implementando personale creativo nella propria struttura, o creando salde partnership con società specializzate proprio nel campo.

Strada difficile, che richiede una presa di coscienza e un'umiltà non sempre facile, per chi lavora nel settore da una ventina d'anni.
Ma, d'altra parte, le teorie darwinistiche non sbagliano mai:
O evoluzione, O estinzione!