domenica 26 novembre 2006

Google sotto accusa


Nella blogosfera è esploso un nuovo caso: in seguito ai pesanti episodi di bullismo raccontatici nella cronaca di questi giorni sono stati "Indagati due legali rappresentanti di Google Italia per diffamazione aggravata nella vicenda dei video sulle violenze a un ragazzo disabile" (fonte:ANSA).
E così ci troviamo di nuovo di fronte a persone che non si rendono conto che internet non è certo l'origine dei mali, quanto la sua denuncia pubblica.
Che è solo un mezzo, forse il più potente in circolazione, per renderci davvero conto di quale mondo condividiamo.
Che è uno strumento che ci permette di rintracciare e scovare le mele marcie. Come già succede con i pedofili, e come è successo perfino in questo stesso caso.

"Tanti anni fa sequestravano le BBS per cercare non si sa cosa, oggi perquisiscono la sede italiana di Google", ha scritto Mauro Lupi sul suo Blog, e questo mi ha riportato al mio incontro con Steve Jackson, solo qualche settimana fa.
Chi è costui?
Beh, potremmo semplicemente dire che Steve Jackson è uno dei più importanti creativi ludici del mondo, che ha dato vita a numerosi classici, dai giochi da tavolo ai videogames.
Nel 1990, l'FBI, in seguito ad alcune intercettazioni (illegali), confuse un suo gioco inedito conservato nei computer della casa editrice, con un vero manuale per hacker informatici, e sequestrò la sede della Steve Jackson Games…
La ribalta mediatica fu enorme e immediata.
Inutile dire che il furbissimo Steve, dopo avere dimostrato l’assoluta innocenza del gioco incriminato, vi abbia aggiunto un bollino recante la dicitura “Sequestrato dall’FBI”…
Chi avrebbe potuto sperare in una pubblicità del genere?.

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