mercoledì 13 dicembre 2006

le vie del medioevo


Sabato ho assistito a un "grande evento" organizzato a Noto, piccola cittadina che, per la sua unica architettura barocca, è stata insignita del titolo di Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
L'evento faceva parte di una serie di 14 appuntamenti dislocati in altrettanti antichi comuni siciliani, e intitolato "Le vie del medioevo". Una rassegna medievale che avrebbe dovuto legare questi comuni grazie al fil-rouge della medievalità, e darne luce e risalto.
Ma qual'è stato il risultato per un così importante impegno, finanziato dalla regione, dai comuni e perfino da un POR della Comunità Europea?
Beh, non ho visto gli altri appuntamenti, ma a quello di Noto ero presente.

L'arrivo è stato deludente.
Poche bancarelle, assolutamente moderne e non in tema.
Scenografie assenti, anzi peggio: erano già presenti le luminarie natalizie a coprire alberi e case!
Niente musica, niente figuranti.
Nemmeno un cartello che indicasse la presenza della manifestazione.
Proseguiamo sempre più addentro alla città, e troviamo UNA locandina (70x100 cm).
Controlliamo. Non abbiamo sbagliato giorno: ci troviamo all'interno della festa, anche se di festa non ce n'è neanche l'ombra...

Poi finalmente giungiamo nella piazza antistante il teatro.
Qui dovrebbe trovarsi il cuore dell'evento, realizzato dal Teatro Potlach, fatto venire appositamente da Rieti.
Un grande schermo bianco copre il teatro, ma anche qua nulla che possa fare pensare a "le vie del medioevo". Anzi, sul telo vengono proiettate alcune immagini che sembravano incomprensibili e fuorivianti (una mano, una serie di triangoli bianchi e neri, quello che sembrava l'ingrandimento di un batterio...). Abbiamo pensato fossero prove di proiezione prima di dare il via alle vere immagini, ma poi abbiamo dovuto constatare che erano queste le immagini che sarebbero state proiettate, a ciclo continuo, per tutta la durata della manifestazione.

Ecco si presentano gli artisti: una donna vestita con un abito pseudo-ottocentesco e una mascherina da club di scambisti (?), un uomo vestito da direttore del circo (??), una ragazza vestita di nero (???), delle ballerine di danza classica (????), un tizio in vestito bianco con cappello anni '30 (?????)...
Quando appare un'unica ragazza vestita con un abito pre-rinascimentale quasi rimaniamo sconvolti: che diavolo ci fa una ragazza in tema con "le vie del medioevo"?

Poi inizia il "grande evento". Gli artisti si sparpagliano lungo un percorso interno al teatro, permettendoti di incontrarne uno alla volta: una ragazza che balla su una musica dei primi del novecento, il direttore del circo che racconta la storia del caffè sdraiato su un letto, un raqazzo che imita Michael Jackson...
Ma... e il medioevo?
E la ricostruzione promessa?
O, perlomeno lo studio della città che avrebbe dovuto mettere in luce le storie e le leggende di Noto - Città Invisibile?

I pochi accorsi alla manifestazione (già, la campagna di comunicazione, costata appena 170.470,00 euro [cifre ufficiali], non è stata notata da nessuno: niente manifesti, radio, tv o campagne alternative... io stesso avevo saputo dell'evento solo perchè uno degli organizzatori della manifestazione mi aveva contattato in qualità di esperto) erano senza parole, quando non ridacchiavano apertamente.
I commenti non erano certo entusiasti.

Dopo appena due ore, il Potlach ha dichiarato chiusa la manifestazione.
Intascando, per due ore e quindici "artisti", per sette appuntamenti in sette comuni diversi, la cifra di 273.135,00 euro [cifre ufficiali].

A voi i conti.
A noi la triste consapevolezza che tanto si sarebbe potuto fare per dare davvero vita a un evento che tanto ha promesso quanto poco ha mantenuto.

4 commenti:

Italia Medievale ha detto...

ero molto curioso di capire come veniva realizzata questa iniziativa, ti ringrazio per la precisa recensione; in effetti temevo che sarebbe andata proprio così quando tre anni fa conobbi gli organizzatori avendo la netta sensazione che si trattava solo di un'operazione cattura fondi. speravo che ci fosse almeno un barlume di valorizzazione dell'immenso patrimonio medievale siciliano, ma, evidentemente, ero troppo ottimista!

Anonimo ha detto...

Buono a sapersi.

Anonimo ha detto...

Certo gli eventi sono sempre soggettivi, possono piacere o no... però per avere un'idea più approfondita su quella che è stata questa manifestazione senza precedenti date un'occhiata ad altri siti e ai tantissimi altri commenti, uno per tutti: http://www.grotte.info/ag/vie_del_medioevo.htm
Commento di Salvatore Bellavia, regista del Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti" dice: "(...) In queste tre serate si è verificata una MAGIA: (...) le viuzze, i cortili, le mura di gesso delle tante case abbandonate hanno ripreso a palpitare di vita e quelle luci che artisticamente li illuminavano cominciavano ad assumere un significato e un nome: SPERANZA: la speranza che le nuove generazioni possano recuperare la MEMORIA delle proprie radici e farne TESORO per il loro futuro.

commento di Giovanna Lauricella: ""Sono tornata a Grotte nelle notti magiche della settimana scorsa ed è stato più che un incanto..."

commento di Stefano Vitello: " "Lo stupore di ritrovarmi inaspettatamente a respirare un mondo che mi appartiene e che porto sempre con me, è stato immenso..."

commento di Carmelo Arnone: "Eccezionale, fantastico, imperdibile, unico, surreale, coinvolgente, fantasmagorico...."

Dario Cherubino ha detto...

Caro Anonimo (ma perchè, poi, "Anonimo"?),
fermo restando che concordo con te sul fatto che ogni valutazione sia assolutamente soggettiva, credo tuttavia di avere fatto una ricostruzione quanto più oggettiva possibile dell'evento da me visto a Noto.
Non ho visto l'evento svoltosi a Grotte, di cui tu parli, ma, senza alcuna polemica, vorrei approfittarne per porti qualche domanda, anche facendo riferimento al sito da te segnalato...
L'evento si intitolava "Le vie del Medioevo", ma, nella sua realizzazione pratica, dove è andato a finire il Medioevo?
Forse è il nome che ho frainteso (o che andava cambiato)?

Nella pagina che mi indichi si parla di "rappresentazioni artistiche multidisciplinari ispirate ai luoghi", e devo ammettere che questa notizia mi lascia perlomeno perplesso... se pure vogliamo lasciare da parte il medioevo, dov'è lo studio identitario dei luoghi? Le foto e gli spettacoli che vedo rappresentati a Grotte dal Potlach sono gli stessi che io ho visto e citato nell'articolo qui sopra...
Non vedo nessuna "memoria vivente" di Grotte, di Noto o di altra città. Semplicemente uno spettacolo composto da varie rappresentazioni artistiche, sempre uguali a se stesse, e quindi spersonalizzanti di un patrimonio storico, culturale e artistico che sono certo Grotte (Noto e qualunque altra città) avrebbe potuto mettere in mostra.
E invece, tutte uguali, le nostre Città Invisibili mi sembrano solo delle novelle Trude (giusto per restare legati all'opera di Calvino).

Spero vorrai rispondermi.
Io resterò qui ad attendere.