domenica 17 dicembre 2006

Abbattiamo Trude!


"Se toccando terra a Trude non avessi letto il nome della città scritto a grandi lettere, avrei creduto d'essere arrivato allo stesso aeroporto da cui ero partito. I sobborghi che mi fecero attraversare non erano diversi da quegli altri, con le stesse case gialline e verdoline. Seguendo le stesse frecce si girava le stesse aiole delle stesse piazze. Le vie del centro mettevano in mostra mercanzie imballaggi insegne che non cambiavano in nulla. Era la prima volta che venivo a Trude, ma conoscevo già l'albergo in cui mi capitò di scendere; avevo già sentito e detto i miei dialoghi con compratori e venditori di ferraglia; altre giornate uguali a quella erano finite guardando attraverso gli stessi bicchieri gli stessi ombelichi che ondeggiavano. Perché venire a Trude? mi chiedevo. E già volevo ripartire."
E' questo brano tratto da Le Città Invisibili di Italo Calvino che mi è venuto in mente quando, pochi giorni fa, in una chiacchierata con un assessore locale, mi domandò perchè nel suo paese non vi era che uno scarsissimo flusso turistico, mentre il comune vicino era sempre affollato.
Se una città non ha un'identità unica, un'immagine diverse dai suoi vicini, cosa dovrebbe spingere qualcuno a visitarla? E perchè i suoi cittadini dovrebbero esserne orgogliosi?
Certo, non tutte le città possono contare su attrattive uniche come la torre di Pisa o i canali di Venezia, e quando questo non succede bisogna sforzarsi di ritrovare una propria identità, o addirittura crearne una nuova, coerentemente all'immagine che la città vuole assumere.
E' questo il percorso che ha portato la festaiola Rimini a organizzare la celebre Fiera del Fitness, o la città di Lucca a promuovere la più importante fiera italiana del gioco e del fumetto (Lucca Comics & Games), per dire solo due esempi banali di città non certo grandi che hanno saputo valorizzarsi.
Un percorso faticoso, ma senza dubbio importante, per abbattere la Trude nella quale si vive, e costruire una nuova città.
Non certo invisibile.

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