mercoledì 27 maggio 2009

How to select a team building company?


"Team building" è diventata una parola d’uso comune tra i fornitori di servizi del mondo MICE: dalle aziende vinicole alle agenzie di animazione fino alle società di noleggio 4x4. La maggior parte di loro, molto semplicemente, non sanno nemmeno di cosa si stia parlando: vogliono soltanto convincervi ad acquistare i loro servizi usando come strumento una “parola alla moda”.

Se volete semplicemente condividere un’esperienza divertente con i vostri stakeholder, queste società potrebbero comunque fare al caso vostro (ma, per piacere, non chiamate queste attività “team building”).
Tuttavia, se davvero avete bisogno di un’esperienza motivazionale o di team building, deve essere svolta da una società con esperienza nel campo. Non sprecate il vostro denaro!

Come separare il grano dal loglio?

1) Verificate le loro referenze: Molte società hanno una lista dei loro clienti direttamente sul proprio sito. Altrimenti, non abbiate timore a chiederla! Inoltre, date un’occhiata a foto e video di eventi passati (e verificate che siano davvero loro, quelle foto!!!)… questo vi dirà se stanno partendo ora (usando la vostra società come un’esperienza d’apprendimento per loro stessi) o se sono una società seria e affidabile. Per la stessa ragione, chiedete loro da quanto tempo lavorano nel campo…
2) Chiedete cosa è il team building: Se sono veri professionisti, saranno ben felici di parlarvi della teoria che sta dietro il teambuilding, e perlomeno vi spiegheranno qualcosa delle teorie di Maslow, Herzberg, Tuckman… se non lo faranno, la verità, probabilmente, è che non sanno di cosa stanno parlando!
3) Fornite un breve brief, e attendete: Se non vi chiedono nulla, probabilmente non sanno cosa chiedere! Un’agenzia seria vi domanderà invece molte cose: ad esempio, il numero, l’età e il sesso dei partecipanti, informazioni su passate esperienze, cosa volete comunicare, che skill volete migliorare o testare (team building, comunicazione, problem solving, leadership, fiducia, ecc.). Queste domande non possono essere evitate se davvero volete un’esperienza formativa!

---

"Team building" has become a buzz word for all kinds of service providers in the MICE world: from wineries to entertainment companies to 4WD drivers. Most of them, simply don’t even know the meaning of what they are selling: they just want to take your money using a “fancy word” as a marketing tool!

Maybe you just want to share a fun experience with your stakeholders, so, after all, these companies may be a good choice (but, please, don’t call these activities “teambuilding”). However, if you really need a motivational or team building experience, it must be delivered by a company with training expertise. Don’t waste your money on anything else!

How to separate wheat from the chaff?
1) Check their references: Many companies put their client-lists on their web sites. Otherwise, ask them to send it to you. Also, check for photos and videos of their past events (and check they really are theirs!)… This will tell you if they are just starting out (and using your company as a learning experience for them!) or if they are a serious, established company. For the same reason, ask them how long have them been in the industry.
2) Ask them what is team-building about: If they are real professionals, they will be glad to tell you about team-building theory, and at least will tell you something about Maslow, Herzberg, Tuckman… otherwise, the truth is they simply don’t know anything about it!
3) Give them a short brief, and wait: If they don’t ask anything, probably they don’t know what to ask! A serious team building company will instead ask you a lot of things: number, age and sex of participants, any past experience you had, what do you want to convey, which skills do you want to improve or test (team building, communication, problem solving, leadership, trust, etc.). These questions cannot be skipped if you really want an educational experience!

martedì 26 maggio 2009

HABEMUS SITUS!


Dopo oltre cinque anni nel settore, Azimut – creating emotions ha aggiornato radicalmente logo, brand image e sito web (qui sopra potete ammirare uno dei primi schizzi del nostro nuovo logo).

A dire la verità, il vecchio sito non rappresentava più la nostra società già da tempo, ma siamo tutti stati troppo impegnati per aggiornarlo. Lo so, lo so: è un peccato mortale, soprattutto se lavori nell’industria della comunicazione… Vergogna!

Il nuovo sito bilingue (italiano e inglese) è quindi stato messo online ufficialmente oggi, con nuove foto, video e contenuti, proprio nello stesso giorno in cui parte IMEX (una delle principali fiere mondiali nel settore dell’incentive travel, dei meeting e degli eventi)!

Speriamo che questo ci porti buona fortuna!

www.azimutonline.com

P.S: ringraziamo Bluestone T.O. per il permesso di pubblicare video delle nostre produzioni messe in scena durante eventi prodotti per loro. Grazie, ragazzi!

---

After over five years in the industry, Azimut – creating emotions refreshed and updated its logo, brand image and website (over here you could find one of the first sketches made for our new logo).

To tell the truth, our old website didn’t fully represent our company since a long time now, but we were simply too busy to update its contents. I know, I know: it’s a deadly sin, especially if you work in the communication industry! Shame on us!

The new bilingual (English and Italian) edition of our website has been officially put online today, with new videos, photos and contents, on the same day IMEX (one of the best worldwide exhibition for incentive travel, meetings and events) starts!

Hope this will bring us good luck!

www.azimutonline.com

P.S: we thank Bluestone T.O. for the permission granted to publish videos of some of our productions shot during events we ran for them. Thanks, guys!

lunedì 25 maggio 2009

Evoluzione Darwiniana

"In the long history of humankind (and animal kind, too) those who learned to collaborate and improvise most effectively have prevailed." (Charles Darwin)

giovedì 21 maggio 2009

Smile: that's a photo!

Finalmente, ho avuto un paio d’ore per leggere le riviste arretrate che stavano per esplodere dal mio cesto delle cose-da-leggere.
E vi ho trovato una cosa interessante!

Nell’ultimo numero della rivista Incentivare (marzo 2009), organo ufficiale di SITE-Italy, sono state pubblicate diverse foto di alcuni nostri eventi.
Niente di strano: ma è giusto notare che le nostre foto sono state pubblicate in servizi che non parlano di noi, bensì collegati a ben 3 nostri diversi clienti (una incentive house e due prestigiose location congressuali).

Qualcuno altro avrebbe potuto sentirsi scavalcato dai propri partner.
Io invece ne sono orgoglioso. Non dovrei esserlo? :-)

---

Finally, I had a few hours to read all the back numbers of the magazines that were to overwhelm my “to-read” storage basket!
And I found something interesting!

In the last issue of Incentivare (March 2009), official organ of SITE-Italy, you could find a few photos of our events.
Nothing strange about it: but it is fair to notice that our photos were not published in articles talking about us, but rather linked to 3 of our clients (an incentive house and 2 prestigious congress locations).

Someone else could have felt overcome by its own partners.
Instead, I’m very proud. Don’t have I to? :-)

lunedì 18 maggio 2009

Motivation according to Zig

"Le persone dicono che la motivazione non dura. Beh, neanche un bagno... per questo vi raccomandiamo di farlo quotidianamente." (Zig Ziglar)

---

"People often say that motivation doesn't last. Well, neither does bathing.. that's why we recommend it daily."
(Zig Ziglar)

sabato 16 maggio 2009

In a Recession, Put Everyone in Marketing


Rosabeth Moss Kanter (professoressa alla Harvard Business School; nominate nella lista del The Times of London delle “50 donne più potenti al mondo”) ha scritto qualche settimana fa un interessante articolo sulla dura recessione economica che stiamo sperimentando in tutto il mondo.

La professoressa offre 5 semplici consigli, e io concordo in pieno con tutti:

1) Incrementare il contatto e la comunicazione con i clienti. Scrivete una nota di ringraziamento, fornite notizie e fate domande ai vostri clienti. Sapranno che vi interessa di loro, e si potrebbero presentare opportunità inaspettate.

2) Cominciare a cercare nuovi mercati subito. La professoressa Kanter scrive: “Le compagnie dipendenti su pochi, grandi client sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti nelle fortune di questi clienti, ma tutte le società necessitano della flessibilità di muoversi rapidamente in nuovi mercati promettenti. In tempi incerti, i manager dovrebbero aumentare gli sforzi nell’identificare nuovi usi per i prodotti aziendali e fonti addizionali di clienti per il futuro.”

3) Investire nel morale dei dipendenti. Ancora una volta, la professoressa Kanter ha scritto: “quando i dipendenti temono per il proprio posto di lavoro, le preoccupazioni economiche per la propria famiglia prosciugano le loro energie e aumentano la tentazione di restare a casa con le scuse più banali. Quando il morale è basso, la produttività e l’attenzione ai clienti ne risentono, proprio nel momento in cui si necessitano zero difetti, un’efficiente lavoro di squadra, e voci amichevoli a gestire le domande dei clienti.”
Amen!

4) Enfatizzare e premiare le piccole vittorie. In una recessione, piccolo migliorie che possono essere implementate facilmente e velocemente (ad esempio, idee capaci di fare risparmiare su qualcosa, o di promuovere il business) sono altrettanti importanti delle grandi idee che però necessitano un più grande investimento in termini di tempo e denaro.

5) Rimanere saldi sui propri valori. Non fate nulla di cui poi vi pentirete: niente compromessi con la vostra etica e policy aziendale, niente merchandise scadente, niente menzogne ai vostri clienti.

Leggete l’intero articolo (in inglese) qui

---

Rosabeth Moss Kanter(professor at the Harvard Business School; named in The Times of London list of the “50 most powerful women in the world”) wrote a few weeks ago an interesting article about the actual recession we are experiencing worldwide.

She offers five simple suggestions, and I do agree with her on all of them:

1) Increase customer contact and communication. Write a thank you note, provide news and ask questions to your customers. They will know you care, and you might encounter unexpected opportunities.

2) Start looking for new markets now. Prof Kanter wrote: “Companies dependent on a few large customers are particularly vulnerable to changes in their customers' fortunes, but all companies need the flexibility to move quickly into promising markets. In uncertain times, managers should increase efforts to identify additional uses for company products and additional sources of customers for the future.”

3) Invest in employee morale. Again, prof Kanter noted: “When employees fear for their jobs, worries about family finances drain energy and increase the temptation to stay home on the slightest excuse. When morale is down, productivity and attention to customers suffer, right at the time that you most need zero defects, efficient teamwork, and cheerful voices handling customer questions.”
Amen!

4) Emphasize and reward small wins. In a time of recession, small improvements that can be easily and quickly implemented (cost-saving or promotional ideas, for example) are as important as the big ideas that are more demanding in terms of money and time investment.

5) Stick with your values. Don’t do anything you will regret later: no compromise with your ethics and policy, no poor merchandise, no lies to your customers.

Read the full article here

martedì 12 maggio 2009

Global economic crisis and the motivational industry


La settimana scorsa, un nostro cliente, CEO di una grande società europea, mi ha detto:
“E’ un momento di crisi economica e finanziaria globale.
Anche se a qualcuno piacerebbe minimizzarla, non è una cosa che possiamo ignorare.
Non se guidi un’azienda di qualsiasi dimensione, ma neanche se nei sei dipendente o un qualsiasi stakeholder.

Cosa succederà? La mia predizione? Selezione naturale.
Le aziende dovranno evolvere o estinguersi.
Questo ci lascerà con le sole organizzazioni più furbe ed efficienti.
In effetti, per sopravvivere, ora più che mai avremo bisogno di motivare e ispirare i nostri stakeholder.”

Ascoltare queste parole mi ricordò qualcosa che avevo letto qualche mese prima.
Steve O'Malley (Vice President Strategy, Practice and Industry Relations - Maritz Travel Company) scrisse sugli eventi d’incentivazione e motivazionali:
“Ora più che mai, le aziende lottano per trattenere le loro migliori forze vendite e i migliori clienti. Una crescente lealtà e impegno da parte di dipendenti e clienti, e trattenere i talenti, sono tutti risultati provati di questo genere di investimenti.”

Si, sono d’accordo con entrambi.
Alcune aziende periranno in questo periodo, e questo includerà Incentive-house, organizzatori di eventi, PCO, se non saranno in grado di dimostrarsi un investimento proficuo.
Dovranno dimostrare di essere in grado di motivare, comunicare, ispirare, e, in generale, migliorare il business dei loro clienti. Probabilmente, dovranno implementare il loro know-how nei campi della motivazione e della comunicazione e/o creare fitte collaborazioni con aziende capaci di espandere le loro competenze principali.

Non c’è più spazio per attività e investimenti improduttivi.
Siete pronti per questa nuova sfida?

---

Last week, a client of us, a CEO of a big european company, told me:
“This is a time of global economic and financial crisis.
Even if someone would like to minimize it, it is a thing that couldn’t be ignored.
Not if you are driving a business company of any size, nor if you are just an employee or a stakeholder.

What will happen? My prediction? Natural selection.
Companies will have to evolve or perish.
These will leave us with just the smarter, fitter organizations.
In fact, to survive, now more than ever we do need to motivate and inspire our stakeholders.”

Listening to his words reminded me of something I read a few months ago.
Steve O'Malley (Vice President Strategy, Practice and Industry Relations - Maritz Travel Company) wrote about Incentive and Motivational events: “Now more than ever, companies are battling to retain their top sales talent and customers. Increasing loyalty and commitment of employees and customers, and retaining talent, are all proven outcomes of these investments.”

Yes, I do agree with both of them.
Some companies will perish in this period, and this will include Incentive houses, event planners, PCOs, if they will not be able to prove to be a rewarding investment.
They have to demonstrate to be able to motivate, communicate, inspire and improve the business of their clients. Probably, they will need to improve their know-how in the motivation and communication fields and/or merge with companies able to expand their core competencies.

There is no more space for unproductive activities and investments.
Are you ready for this new challenge?

lunedì 11 maggio 2009

What makes a civilization works?

"Individual commitment to a group effort, that is what makes a team work, a company work, a society work, a civilization work."
(Vince Lombardi)

giovedì 7 maggio 2009

Looking for a job in the event-planning field?



Dopo il seminario tenuto per l’Università di Catania (potete leggere il relativo post QUI), ho ricevuto diverse email dove mi si chiedeva quali titoli e capacità fossero necessarie per lavorare nel mio campo.
Domanda imbarazzante.
Per fare l’avvocato bisogna studiare legge, e per fare il medico medicina.
E nel campo degli eventi?

CORSI DI STUDIO
In Italia, non esistono, a mia conoscenza, corsi universitari specifici. Negli ultimi anni, comunque, sono fioriti master e corsi (perlopiù privati) legati a questo mondo, ma non sempre in grado di formare professionisti preparati.
Per quanto riguarda gli studi, partono comunque avvantaggiati i laureati in corsi legati alla comunicazione, al turismo, al marketing e alla formazione.
Ovviamente, una buona conoscenza della lingua inglese e di altre lingue straniere sono elementi praticamente imprescindibili, avendo continuamente a che fare con clienti, artisti e fornitori esteri.

LIBRI E RIFERIMENTI
Esiste però una (non amplissima) bibliografia, per lo più in lingua inglese, per chi fosse davvero interessato a intraprendere questa carriera. Nelle prossime settimane recensirò diversi di questi testi, ma mi permetto fin da subito di consigliare, per l’ottimo approccio generalista all’argomento, due testi, entrambi scritti da stimati professionisti del settore e ideali per chi per la prima volta si apre a questo mondo:
- In italiano: “La magia degli eventi”, di Roberta Cocco – edizioni Sperling & Kupfer
- In inglese: “Event Planning : The Ultimate Guide to Successful Meetings, Corporate Events, Fundraising Galas, Conferences, Conventions, Incentives and Other Special Events”, di Judy Allen – edizioni Wiley

Naturalmente, esistono anche molte riviste di settore, utilissime per tenersi aggiornati sullo stato dell’arte del settore: per l’Italia, cito soltanto “MICE” (BEMA editrice), “Meeting & Congressi” e “Incentivare” (Ediman editrice), “Convegni” (Convegni Editore), ed “E20” (AdC – Agenzia della Comunicazione editore). Queste riviste non sono reperibili in edicola, ma solo tramite sottoscrizione presso l’editore.

E POI?
Probabilmente, le caratteristiche davvero necessarie non sono però quelle che si possono imparare sui libri: è necessaria infatti un’innata creatività, una certa capacità relazionale, una predisposizione alla pianificazione e progettazione d’insieme e del dettaglio, e una spontanea curiosità verso tutto ciò che ci circonda, e in particolare verso musica, teatro, cinema, e ogni forma d’arte e di comunicazione.

Per il resto, a mio parere, come negli antichi mestieri artigiani, il modo migliore per imparare rimane quello di andare sul campo, affrontando una lunga gavetta alle spalle di un competente professionista.
Certe cose si imparano solo sporcandosi le mani.

---

Just after the seminar I ran for the University of Catania (you can find the entire post HERE), I received some emails asking me for more information about the qualifications and skills needed to work in my field.
What an embarrassing question!
To be a lawyer you have to study law, and to be a doctor you have to study medicine.
What about the event-planning field?

STUDIES
In Italy do not exist any related university faculty, as far as I know. In the last few years, anyway, there has been a flowering of courses and post-graduation master courses related to our world, but not always that’s enough to form skilled professionals.
So, about the studies, will be advantaged people who has a degree related to the communication, tourism, marketing and (motivational) training fields. Obviously, a good knowledge of the English language and any other foreign language is almost compulsory, as you will have to relate with foreign clients, artists and suppliers.

BOOKS AND REFERENCES
Anyway, does exist a (not so wide) bibliography, mostly in English, useful if you are really interested in undertaking this career. In the next weeks I will review a few of this books, but right away let me recommend, for the wide approach, two books, both written by esteemed professionals and very good for anyone who try to uncover this magical world:
- In Italian: “La magia degli eventi”, by Roberta Cocco –Sperling & Kupfer
- In English: “Event Planning : The Ultimate Guide to Successful Meetings, Corporate Events, Fundraising Galas, Conferences, Conventions, Incentives and Other Special Events”, by Judy Allen –Wiley

Obviously, there are also a lot of trade magazines, really useful for getting up to date: in Italy, let me mention “MICE” (published by BEMA), “Meeting & Congressi” and “Incentivare” (Ediman), “Convegni” (Convegni), and “E20” (AdC – Agenzia della Comunicazione). These magazines are not available in the usual newspaper kiosk, but only on direct subscription.

WHAT’S NEXT?
Anyway , you couldn’t learn by reading books the only features that really are compulsory: it’s needed an innate creativity, noteworthy public-relations skills, a predisposition to planning and orchestrating the overall and the detail, and a spontaneous curiosity toward everything, and specially toward music, theatre, movies, and every and each form of art and communication.

About the rest, it’s my opinion that, as per any artisan job, the best way to become skilled at it is to directly work in the field, rising through the ranks, working side by side with a competent professional.
There are things you will learn only dirtying your hands.