lunedì 26 maggio 2008

Teambuilding e competitività



Ritorna periodicamente, anche tra gli addetto al settore, la discussione tra teambuilding competitivi o collaborativi, e su quale sia il migliore...

Ma la vera domanda che mi sono sempre posto è: esistono davvero i teambuilding competitivi, intesi come "un gruppo contro un altro"?

Il teambuilding ha come scopo, ovviamente, la creazione di un gruppo, o comunque il rafforzamento positivo dei legami interni allo stesso.
E' possibile ottenere questo risultato dividendo i partecipanti in gruppi e facendo in modo che si sfidino tra di loro?

Kjerulf (esperto internazionale di "felicità al lavoro") ha riassunto in un suo interessantissimo articolo le 5 motivazioni principali per cui i teambuilding competitivi non sono utili, ma anzi, spesso, sono dannosi per il gruppo:

1: Competition does not create an experience of success
Ovvero, certo, qualcuno vince, ma, proprio per questo motivo, la maggior parte delle squadre dovrà perdere. E questo significa lasciare nella maggior parte delle persone una sensazione di inadeguatezza e sconforto (e, a volte, invidia verso i vincitori)... non certo ciò che si vuole raggiungere con un'attività del genere!

2: Competition brings out the worst in people
Non tutti sono capaci di controllare la competitività, e non trasformarla in aggressività verso l'avversario. Addirittura, alcuni cercano volontariamente di danneggiare l'avversario, o barano per ottenere la vittoria... ancora una volta, non la base ideale sulla quale costruire un rapporto di stima e fiducia reciproca!

3: People learn less when they’re competing

Ad alcuni potrebbe sembrare paradossale, ma diversi studi accademici hanno dimostrato che si impara di più collaborando che competendo.

4: Competition lowers performance
Anche qua, a differenza di ciò che potrebbe sembrare ovvio, è stato dismotrato che la maggior parte delle persone ha un migliore rendimento se collabora piuttosto che se deve cercare di vincere contro qualcuno...

5: Waste of time

Gli eventi competitivi hanno come obiettivo principale la vittoria di un team, e questo spesso fa perdere di vista l'obiettivo principale di rafforzare il gruppo...

Insomma, in definitiva, la competizione rafforza (probabilmente) le affinità all'interno di un team, a discapito del rapporto con tutte le altre squadre, e quindi con la maggior parte dei partecipanti all'attività.
E questo voi lo chiamereste "teambuilding"?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima pagina Dario. Complimenti!

Anonimo ha detto...

Ciao Dario, grazie per il tuo contributo. Mi trovo in parte daccordo con quello che dici anche se ho avuto modo di apprezzare a volte durante i nostri team building, il raggiungimento dell'obiettivo richiesto e cioè di motivare e rafforzare il gruppo anche attraverso attività competitive. Penso che grande importanza vada alla tipologia da parte dei trainer e all'approccio complessivo all'evento.