La TV genera davvero un ROI così basso?
Cito il caro amico Giorgio Soffiato di MarketingArena, rubandogli alcuni interessanti dati (fonte: NAPA consulting) legati alla crisi del mass-marketing, di cui, di tanto in tanto, parliamo anche su queste pagine:
•18%: campagne tv che generano un ROI positivo
•256%: crescita CPM in TV adv
•100%: aumento spesa in adv richiesto per aumentare di 1-2% le vendite
•80%: quota di mercato (USA) dei registratori video con skipping tecnology
•95%: tasso di fallimento introduzione di nuovi prodotti
•3000: messaggi pubblicitari cui ogni persona è esposta ogni giorno
•56%: persone che evitano di acquistare da aziende che ritengono troppo esposte in termini di comunicazione
•65%: persone che si ritengono bombardate dalla comunicazione
•69%: persone interessate in tecnologie o device che li aiutino a “skippare” la pubblicità
Per una volta, i dati mi sembrano talmente chiari ed evidenti, che preferisco non commentarli affatto: inutile ribadire ancora che i mezzi di comunicazione tradizionali, televisione in testa, stanno attraversando una crisi destinata a non fermarsi, e che quindi la comunicazione, per essere efficace, deve basarsi su nuovi canali, meno invasivi e più graditi. E spesso anche meno costosi.
Ops! Troppo tardi: l'ho appena detto!
1 commento:
Che dire.. cito questi dati in molte mie presentazioni perchè valgono più di 1000 parole, di certo le aziende continuano a rincorrere vecchio ROI raddoppiando i budget un pò come quando al lotto giochi doppio perchè hai già perso troppo e non puoi permetterti di uscire.. la tv è un mezzo potente per penetrazione ma la misurabilità e soprattutto la precisione sul target che altri canali consentono non possono che far pensare che il futuro sia lontano dal riquadrino durante la motogp e più vicino ad uno sconto per l'acquisto di un casco sul sito della ducati dove, registrandomi, avrò preventivamente specificato i miei interessi autorizzando al permission marketing le aziende più virtuose e scelte da ME
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